giovedì 14 settembre 2017

             Chikungunya,  ed è subito emergenza     Democrazia da panico giudiziario


Leggevamo, proprio ieri un ottimo articolo di Jorge Sánchez de Castro  (*), dove si  evidenzia  come la liberal-democrazia, nella fattispecie quella spagnola, ma il fenomeno è anche italiano, sia ormai  nelle mani dei giudici.  Semplificando: il Terzo Potere  avrebbe  sostituito, andando oltre il dettato costituzionale,  i Poteri  Esecutivo e Legislativo,  nel weberiano monopolio legale dell'uso della forza: Rajoy, per intervenire, o comunque  per  favorire qualcosa che gli somigli, in Catalogna, dove è in atto un  gravissimo processo di secessione, sta attendendo  una decisione della Corte Costituzionale sulla natura illegale del referendum indipendentista, indetto dalle autorità catalane. Come  se si trattasse di un conflitto sulle autorizzazioni per le licenze di caccia...    
In altre parole,   mentre  è in gioco l’unità politica,  in  un quadro da pre-guerra civile (tra l’altro, la Spagna ne sa sa qualcosa),   dove Legislativo  ed Esecutivo  dovrebbero congiuntamente dare il via a una immediata repressione -  preferibilmente scalare, ma con ogni mezzo necessario -   si attende, in apparenza seraficamente (solo in apparenza), la decisione dei giudici sulla liceità del referendum indipendentista. 
Per andare dove? Non si sa. Dal momento che, una volta emessa la sentenza, l’intervento dell’Esecutivo  sarà inevitabilmente  condizionato da altre decisioni  giudiziarie in senso contrario, prese da altre corti, gerarchicamente inferiori, sui singoli provvedimenti  relativi all' eventuale uso della forza, anche se autorizzato dal Potere Esecutivo con il placet del Legislativo. Di qui, altri ricorsi, eccetera, eccetera.  Non è facile mettere d'accordo i giudici. Ci sarà sempre un magistrato, che per varie ragioni, si opporrà. Il che, in una situazione di equilibrio tra i poteri, garantisce tutti i cittadini, politici e non. Ma non è questo il caso.      
Si potrebbe tranquillamente  dire  che la Spagna è una democrazia sospesa.  Dove,  una classe politica nazionale,  in preda al panico,  non sa cosa fare, dal momento, che  teme  di finire, per una decisione avventata, nelle maglie  di una giustizia onnipotente. Di qui,  l’ironico titolo dell’articolo di  Jorge Sánchez de Castro: Jueces contra el Pánico”.
E in Italia? Più o meno è la stessa cosa. Inutile qui ricordare i governi caduti per “sfiducia giudiziaria”.  Si pensi, invece,  alla decisione di ieri dell’Istituto Superiore di Sanità, prolungamento scientifico del Ministero della Sanità,  quindi un organo, anche se non in senso formale, dell’Esecutivo (politico). Che cosa si è deciso?   Di introdurre, d'emblée,  su due piedi,  per la città di Roma, il blocco parziale delle  donazioni di sangue. Risultato? Si è subito  innescato  un infernale meccanismo mediatico dell’emergenza, per una presunta malattia infettiva, trasmessa dalla zanzara tigre... E per quale ragione?  Perché, come in Spagna, gli uomini politici -  o comunque "l'aiutantato" politico -   temono  l’intervento “giustiziere” della magistratura: di un Terzo Potere, ormai debordante. E quindi "precorrono" i tempi...
Del resto, il fenomeno è diffuso  anche a livello micro politico. Durante l’estate,  la Regione Lazio , temendo un’inchiesta della magistratura per danno ambientale,  non  ha  minacciato di chiudere i rubinetti del Lago  di Bracciano  che alimentano in forma minima il sistema idrico romano?  Dando vita a  una  inutile  situazione di panico sociale, andata a sommarsi  al panico politico,  che ne era all’origine?
Certo, la situazione spagnola è più grave, c’è una secessione di mezzo.  Ma il meccanismo è identico. I politici temono i giudici,  quindi non decidono.   E quando e se decidono, decidono  in preda al panico da indecisione,  solo   per evitare di essere indagati e  finire nel tritacarne del populismo mediatico che funziona a colpi di intercettazioni  in prima pagina e conferenze stampa delle Procure.
Si chiama democrazia da panico giudiziario. E non porterà nulla di buono. 
Carlo Gambescia

                          


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