domenica 17 settembre 2017

Arma dei Carabinieri
Nucleo di Polizia Giudiziaria di [omissis]
VERBALE DI INTERCETTAZIONE DI CONVERSAZIONI O COMUNICAZIONI
(ex artt. 266,267 e 268 C.P.P.)
L'anno 2017, lunedì 18 settembre, in [omissis] presso la sala ascolto sita al 6o piano
della locale Procura della Repubblica, viene redatto il presente atto.
VERBALIZZANTE
M.O Osvaldo Spengler
FATTO
Nel corso dell'attività tecnica di monitoraggio ambientale svolta nell'ambito della procedura riservata n. 765/2, autorizzazione COPASIR 8932/3a [Operazione NATO “ASCOLTO FRATERNO” N.d.V.] è stata intercettata, in data 17/09/2017, ore 11.32, una conversazione telefonica tra le utenze 333***, intestata a FINZI MATTIA, Segretario del Partito Democratico, e 347***, intestata a BERNASCONI SILVANO, Presidente di “Forza Italia”. Si riporta di seguito la trascrizione integrale della conversazione summenzionata:

[omissis]

BERNASCONI SILVANO: “Magistrale, Mattia, magistrale. Chapeau!”
FINZI MATTIA: “Scusa ma non capisco.”
BERNASCONI SILVANO: “Sì, vabbè. Comunque, mossa da maestro, davvero. Praticamente è fatta.”
FINZI MATTIA: “Fatta cosa?!”
BERNASCONI SILVANO: “Il Partito della Nazio…ma vuoi che ne parliamo di persona, eh? Hai ragione, al telefono non è sicuro.”
FINZI MATTIA: “Senti, Silvano, io adesso avrei da fare, ciao…”
BERNASCONI SILVANO: “Fai lo gnorri adesso? Guarda che ci metto un minuto a cambiare idea.”
FINZI MATTIA [pausa]: “Silvano: guarda che non ho capito davvero.”
BERNASCONI SILVANO [pausa]: “Cioè mi vuoi dire che non sei stato tu?”
FINZI MATTIA: “Che non sono stato io a fare cosa?!”
BERNASCONI SILVANO: “Be’ ma scusa…[pausa] Giorno uno: un magistrato parla ai giornali, si sgonfia l’inchiesta su tuo padre, tu giuri in pubblico vendetta tremenda vendetta, ‘chi mi ha attaccato pagherà’. Giorno due: un altro magistrato sequestra tutti i conti di Matteo Saltini, la Lega fa campagna elettorale in bicicletta, nel centrodestra vinco e stravinco io. Vuoi farmi credere che non c’entri niente?”
FINZI MATTIA [pausa]: “Non c’entro niente. Se vuoi non crederci ma non c’entro.”
BERNASCONI SILVANO [pausa]: “Ma allora chi è stato?”
FINZI MATTIA: “Non lo so.”
BERNASCONI SILVANO: “No, non è possibile…ce li avete in tasca voi i magistrati, dai…”
FINZI MATTIA: “Magari.”
BERNASCONI SILVANO: “A me la racconti, questa fola?”
FINZI MATTIA: “Una volta. Una volta poteva essere vero…”
BERNASCONI SILVANO: “ ‘Poteva’? Mi avete rovinato la vita, coi processi!”
FINZI MATTIA: “A parte che non sono stato io, ti ripeto: una volta poteva…va be’: una volta era vero. Adesso no, non più.”
BERNASCONI SILVANO [pausa]: “Ma allora chi li controlla questi qua?”
FINZI MATTIA: “Non lo so. Forse non li controlla nessuno.”
BERNASCONI SILVANO: “Impossibile.”
FINZI MATTIA: “Pensaci, Silvano. Al tempo di Mani Pulite, al tempo tuo, un disegno c’era, chiaro e coerente. Si capiva subito a cosa servivano i processi. Ma adesso?”
BERNASCONI SILVANO: “Te hanno cercato di farti fuori, uguale a me. O no?”
FINZI MATTIA: “Sì, ma per fare cosa? Per metterci chi, al posto mio?”
BERNASCONI SILVANO: “Mah…forse…dici D’Altema? Litta?”
FINZI MATTIA: “Ma dai. Non vedi che tiri a indovinare?”
BERNASCONI SILVANO: “Cioè tu dici che adesso i giudici…fanno di testa loro?”
FINZI MATTIA: “Sì.”
BERNASCONI SILVANO: “Che non li controllate più?”
FINZI MATTIA: “Qualcuno forse lo controlliamo, ma nell’insieme non li controlliamo più.”
BERNASCONI SILVANO: “Cribbio.”
FINZI MATTIA: “Cribbio sì.”
BERNASCONI SILVANO: “Cioè chi va al governo lo decidono loro.”
FINZI MATTIA: “Neanche. Lo decide qualcuno di loro, di testa sua.”
BERNASCONI SILVANO [pausa]: “Be’, stavolta caso ha voluto che hanno deciso bene, no? Con la Lega fuori dai piedi, la palla passa a noi due. Alle elezioni vinci tu, vinco io, e facciamo la coalizione di governo.”
FINZI MATTIA: “Mah. Forse. Bisogna vedere. Per esempio: e se Saltini non ci sta?”
BERNASCONI SILVANO: “Come non ci sta? C’è una sentenza, c’è un ordine del magistrato…cosa fa Saltini, la marcia su Roma? Fa come ho fatto io, protesta e ingoia il rospo.”
FINZI MATTIA: “Ma a te non ti hanno mica espropriato il partito, Silvano. Questa è un po’ forte, non trovi? Non sono un circolo parrocchiale, hanno cinque milioni di voti.”
BERNASCONI SILVANO: “Ma cosa vuoi che facciano?! Tu al posto loro cosa faresti?”
FINZI MATTIA: “Mah, non lo so, però…per dire, hanno il Lombardo-Veneto: e se dichiarano lo sciopero fiscale?”
BERNASCONI SILVANO: “Be’ ma sarebbe la…non so, la rivoluzione? No, no, Saltini non ce l’ha il coraggio…”
FINZI MATTIA: “Forse. Ma se ce l’avesse? Dopo cosa fai? Lo arresti? Li arresti tutti? Tutti i parlamentari? Tutti i consiglieri regionali, provinciali, comunali? Tutti gli elettori? Dichiari la legge marziale, mandi l’esercito?”
BERNASCONI SILVANO: “Effettivamente…”
FINZI MATTIA: “Quindi non lo so cosa faremo io e te. Stiamo a vedere.”
BERNASCONI SILVANO: “Cribbio, lo dicevo io che dai e dai, con questi giudici…”
FINZI MATTIA: “…eh lo so. Tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino.”

Letto, confermato e sottoscritto
L’UFFICIALE DI P.G.
M.o  Osvaldo Spengler


(*) "Trattasi" -   tanto per non cambiare stile,  quello  della  Benemerita...  -   di ricostruzioni che sono  frutto della mia  fantasia di  autore e commediografo.  Qualsiasi riferimento  a fatti o persone  reali  deve ritenersi puramente casuale. (Roberto Buffagni)


Chi è il  Maresciallo Osvaldo Spengler?  Nato a Guardiagrele (CH) il 29 maggio 1948 da famiglia di antiche origini sassoni (carbonai di Blankenburg am Harz emigrati nelle foreste abruzzesi per sfuggire agli orrori della Guerra dei Trent’anni), manifestò sin dall’infanzia intelletto vivace e carattere riservato, forse un po’ rigido, chiuso, pessimista. Il padre, impiegato postale, lo avviò agli studi ginnasiali, nella speranza che Osvaldo conseguisse, primo della sua famiglia, la laurea di dottore in legge. Ma pur frequentando con profitto il Liceo Classico di Chieti “Asinio Pollione”, al conseguimento della maturità con il voto di 60/60, Osvaldo si rifiutò recisamente di proseguire gli studi, e si arruolò invece, con delusione e sgomento della famiglia, nell’Arma dei Carabinieri. Unica ragione da lui addotta: “Non mi piace far chiacchiere .” (Com’è noto, il carabiniere è “uso a obbedir tacendo”). Mise a frutto le sue doti di acuto osservatore dell’uomo in alcune indagini rimaste celebri (una per tutte: l’arresto dell’inafferrabile Pino Lenticchi, “il Bel Mitraglia”). Coinvolto nelle indagini su “Tangentopoli”, perseguì con cocciutaggine una linea d’indagine personalissima ed eterodossa che lo mise in contrasto con i magistrati inquirenti. Invitato a chiedere il trasferimento ad altra mansione, sorprese i superiori proponendosi per la sala ascolto della Procura di ***. Richiesto del perché, rispose testualmente: “Almeno qui le chiacchiere le fanno gli altri.”
***

Roberto Buffagni è un autore teatrale. Il suo ultimo lavoro, attualmente in tournée, è Sorelle d’Italia – Avanspettacolo fondamentalista, musiche di Alessandro Nidi, regia di Cristina Pezzoli, con Veronica Pivetti e Isa Danieli. Come si vede anche dal titolo di questo spettacolo, ha un po’ la fissa del Risorgimento, dell’Italia… insomma, dell’oggettistica vintage...