La rivista della settimana:
“Catholica”, Été 2010, n. 108, pp. 144, euro 12,00.
http://www.catholica.fr/ |
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Ghiotto, come sempre, il fascicolo appena
uscito di “Catholica” (Été 2010, n. 108, pp. 144, euro 12,00 ). La rivista si
apre con un interessante editoriale di Gilles Dumont - docente di Diritto
Pubblico all'Università di Nantes - dove si sviscera una questione oggi
fondamentale. Quella della progressiva disarticolazione delle identità
storiche, cui si affianca lo sviluppo di artificiali “culture” dei diritti,
contrarie alle idee di bene comune e di doveri condivisi.
Siamo perciò davanti a una società che
"commercia" - e commerciando controlla gli individui - in diversità
culturale. Spesso creandola ad arte come un qualsiasi bene economico. Un tema,
questo, brillantemente sviluppato nella parte monografica della rivista,
dedicata appunto a “Le grand marché de la diversité” . Dove spicca la pirotecnica
analisi di Claude Polin (Retour à
Proudhon?). Si badi, un "ritorno" in senso ironico... Dal
momento che Polin, offrendo interessanti materiali di riflessione, mostra di
scorgere in Proudhon il padre di una visione impolitica del sociale, basata sul
miracoloso equilibrio di interessi "diversi". Un credo oggi molto
diffuso e condiviso, che rinvia
.
"a un anarchismo ben temperato o a un
liberalismo intelligentemente egoista o illuminato. Una concezione che si può
appunto ritrovare nella dottrina proudhoniana e che culmina, come sempre capita
quando si rifiuta la trascendenza, in una società basata esclusivamente sui
rapporti di forza. O per dirla altrimenti, nella società priva di qualsiasi
forma di vera socialità” (p. 27).
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Seguono, sempre in argomento, alcune
interessanti riflessioni di Bernard Dumont, direttore della rivista (La subsidiarité comme piegé), di José
María Marco (Une pédagogie
d’autodestruction), di Juan Manuel de Prada (La nouvelle tyrannie). Gli ultimi due
articoli aiutano a capire la deriva laicista spagnola. In particolare lo
scritto di Marco si occupa dell’opera di Francisco Giner de los Ríos
(1819-1915), un pedagogista spagnolo progressista, poco conosciuto all’estero,
ma che ideologicamente precorre e spiega il zapaterismo.
Inoltre, segnaliamo l’intervista a Pierre Perrier, matematico, membro di
importanti accademie (Le scientisme,
menace permanente), nonché la bella galoppata in punta di filosofia
del diritto di Xavier Pottier (La justice
pénale, du droit naturel classique à la postmodernité).
Ricca come al solito la sezione recensioni: vero fiore all’occhiello di
“Catholica”, ai cui redattori sembra non sfuggire mai nulla di quel che di
stimolante esce in Francia o altrove. Ci limitiamo a segnalare il testo di Jean
Pierre Ferrier ( Le Kurdistan et ses
Chrétiens): un' ottima recensione all’omonimo libro di Mirella
Galetti (Cerf 2010). Nonché l' eccellente scheda di Bernard Dumont, che non
disdegna i piccoli colpi di cesello, su due libri di Robert Spaemann: Rousseau Cittadino senza patria
(Edizioni Ares 2009); Nul ne peut servir
deux maîtres. Entretiens avec Robert Spaemann (Hora Decima 2010).
Buona lettura e alla prossima...
Carlo Gambescia
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