Radicalismi
Sfascisti viola
C’erano una volta i fascisti, in nero, che
usavano prima spaccare le zucche e poi ragionare. Dopo sono venuti i
"Bella ciao", in rosso acceso, con la stessa voglia di sfasciare
teste… ma fasciste.
Ora ci sono i “viola”, che per il momento non rompono teste. Per ora…
Ovviamente, a Berlusconi rompono altre cose. Ma, secondo dicerie di Palazzo,
sembra le abbia enormi…
Comunque sia, sabato le camicie viola sono tornate a "marciare" per
le vie di Roma. Programma politico: C'est
très facile. Lo capirebbe pure Ilary Blasi: mettere in prigione il
Cavaliere. Perché - si grida - siamo tutti uguali davanti alla legge.
Giusto. Ma con le intercettazioni illecitamente pubblicate a singhiozzo come la
mettiamo? Anche quello è un contributo all’uguaglianza giuridica? Mica tanto.
Perché in prima pagina finiscono solo quelli del centrodestra. Dice: ma loro
sono più disonesti. Sarà. Tuttavia, quando tocca a uno dell’opposizione, i
descamisados violacei del giustizialismo quattro salti in padella non si
fermano all’edicola…
Si sentono perfetti, anzi “perfettisti”. E come gli anabattisti di Munzer
esaltano l’ iconoclastia. Ma a senso unico: contro Berlusconi.
Sentite qui che dice il quadrumviro Gianfranco Mascia, ( gli altri tre sono De
Magistris, Genchi e Bocca, che fascista è stato sul serio…): “Abbiamo
distribuito ‘patenti viola’ ai deputati che hanno votato contro il legittimo
impedimento e ‘fogli rosa’ ai senatori che hanno garantito il loro no al
provvedimento che sarà a palazzo Madama nei prossimi giorni… Ieri, la ‘patente
viola’ è stata consegnata anche a Massimo D’Alema e Beppe Fioroni… Stiano
attenti però perché siamo pronti a ritirargliela se voteranno una qualunque
delle leggi ad personam”.
D’ istinto - perché poi intolleranza richiama intolleranza… - uno si
chiederebbe, ma chi c… è questo che pretende di rilasciare le patenti a chi
viene democraticamente eletto? Chi ha nominato Mascia censore nazionale unico?
E invece bisogna ragionare. Il “popolo viola”, in fondo, ha le sue ragioni: il
malcostume esiste e il Cavaliere non è un santo. Quindi, come altri movimenti
di pura protesta recepisce, almeno in parte, un malessere diffuso, soprattutto
fra i giovani.
Però il famoso governo degli onesti, punto uno del diciannovismo violaceo, non
ha valore politico. Ma al massimo prepolitico: l’onestà è una precondizione,
fin troppo scontata della politica. Ma non è politica: nel senso di puntare su
riforme sociali concrete. Frutto di decisioni ma anche di contrasti
costruttivi. E non di bombardamenti giudiziari a tappeto. E magari di parte.
Il giustizialismo, così come è inteso dai quadrumviri violacei, condanna a
morte la politica. E porta allo sfascismo. Perché basato - fatemi parlare
difficile - sul Fiat justitia et pereat
mundus: “Sia fatta giustizia, e perisca il mondo”.
Mentre in realtà, come correggeva giustamente il vecchio Hegel: “sia fatta
giustizia, affinché non perisca il mondo”… Anche Berlusconi approverebbe.
Ghedini pure. Il che, francamente, ci preoccupa.
Carlo Gambescia
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