Berlusconi, “triste, solitario y
final” ?
Può darsi
Innanzitutto chiarezza. Giuridicamente, la decisione del Tar del Lazio, stando
anche agli esperti, non fa una grinza. E di conseguenza il PdL riceve con gli
interessi quel che ha mostrato di meritare sul piano organizzativo e politico:
a) la presentazione delle liste è una “mission” delicatissima, guai ad
affidarsi a funzionari di partito incompetenti, come è avvenuto a Roma; b) né,
dopo, si doveva puntare, se non altro per una questione di “immagine” politica,
sul cambiamento delle regole in pieno svolgimento di partita: contrastando così
una tantum il “moralismo” dei
vari Di Pietro. Ma il Dna del Cavaliere è quello che è…
Ora, nel centrodestra sarà difficile rimettere i cocci insieme. Anche perché il
suo elettorato, inebetito e disgustato, potrebbe disertare le urne, come del
resto indicano alcuni sondaggi. E una sconfitta di grosse proporzioni alle
regionali, rischia addirittura di affondare il governo di centrodestra e lo
stesso PdL.
A questo punto tutto è possibile, persino il rinvio delle elezioni regionali.
Ma una scelta del genere, che scatenerebbe un’opposizione monopolizzata da Di
Pietro, può essere approvata da Fini e Napolitano?
Crediamo di no. Per il Cavaliere sembra minacciosamente avvicinarsi quel
triste, solitario y final, invocato in modo ossessivo dai giacobini de “Il
Fatto Quotidiano”.
E, in effetti, sta facendo di tutto per meritarselo.
Carlo Gambescia
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