Dipietrismo: malattia
infantile della
democrazia
Che cos’è il dipietrismo? Un berlusconismo al contrario, ma senza la gaglioffa
simpatia da bon vivant
brianzolo del Cavaliere… Dove al “Napoleone Berlusconi” si oppone il “Napoleoncino
Di Pietro”. Che, per dirla tutta, resta simpatico quanto il questurino addetto
a ricevere le denunce di furto…
Ma ecco dalle agenzie due freschi esempi della selvatica arroganza dell’ex
magistrato
A proposito dell’Emilia: “Anche in questa regione noi non vogliamo andare da
soli, ma certamente non accetteremo il male minore”…
Quanto alla Campania: “Abbiamo fatto proposte di candidature di qualità…
Vogliamo andare oltre il ‘bassolinismo’ e il ‘deluchismo’. Tra Bassolino e De
Luca bisogna scegliere chi tra i due ha problemi giudiziari più dell’altro...”.
Tradotto: estremismo verbale tanto, contenuti politici pochi. O solo uno:
ricattare il Partito Democratico per portarlo sulle posizioni giustizialiste
dell’Italia dei Valori. Nella convinzione tutta molisana che “Daje e Daje pure a c’poll dvent aje”.
Proverbio che sintetizza bene l’essenza del dipietrismo: sotto la testaccia
dura, nulla.
Al di là delle battute, c’è un aspetto più profondo, che per alzare il tiro,
andrebbe esaminato sotto il profilo sociologico. Quello che l’elettorato
dipietrista è sicuramente più estremista del suo leader maximo. In verità,
mancano ancora buoni studi in argomento. Ricordiamo, en passant, quello di Pino Pisicchio (Italia dei valori. Il post-partito,
Rubbettino 2008). Che però resta di parte: l’autore, un accademico già deputato
dell’Italia dei Valori, sembra tuttora difendere la tesi sulla mutazione
antropologica degli italiani per colpa di Berlusconi: cavallo di battaglia
cripto-lombrosiano di Antonio Di Pietro e della peggiore sinistra
giustizialista, di scuola “floresdarcais-cizzante”…
Comunque sia, a chi voglia farsi in poche battute un’idea sull’ estremismo che
circola tra i suoi elettori, consigliamo una rapida visitina al sito e al blog
dell’ex magistrato ( http://www.antoniodipietro.it/ - http://italiadeivalori.antoniodipietro.com/ ). Roba da
brividi... E soprattutto - ecco il fatto più grave - si lascia che i commentatori
credano fermamente nei risvolti luciferini della figura di Silvio Berlusconi.
Insomma, l’elettore dell’Italia dei Valori è un elettore allo stato brado. E
guai a sventolargli di sotto gli occhi il drappo rosso…
Tuttavia la demonizzazione politica può produrre solo una overdose di odio
civile. Pertanto come va rimproverato Berlusconi quando aizza le folle contro i
presunti “comunisti”, così va biasimato Di Pietro quando paragona il Cavaliere
a Satana.
La “teologia politica” (come uso di categorie religiose nel discorso pubblico)
è pericolosa. Dal momento che la politica, quella vera, ha il compito di far
ragionare i cittadini e non di eccitare gli istinti peggiori. E la famigerata
scusa “del noi ci comportiamo perché il primo a cominciare è stato il nostro
avversario” , spesso usata da Di Pietro, è puro segno di infantilismo…
In questo senso, per parafrasare Lenin, se il terrorismo era la malattia
infantile del comunismo, il dipietrismo lo è della democrazia.
Carlo Gambescia
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