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Il Circolo Pickwick
di Ugo Gregoretti
Chi non ha letto Il Circolo Pickwick di Charles Dickens? “Fresca creazione
giovanile”… contenente in embrione pressoché la sua opera futura”, secondo il
parere di un famoso anglista italiano…
Probabilmente molti però non ricordano che del picaresco romanzo esiste una
gustosa versione televisiva del 1968, opera di Ugo Gregoretti, giornalista,
scrittore, musicologo, regista,
occasionalmente attore e anche testimonial di storici caroselli Coop.
La versione televisiva è a metà strada fra il teatro di studio e l' inchiesta
giornalistica di taglio satirico, alla Gregoretti, appunto. Che in abiti
moderni intervista i protagonisti, chiedendo commenti e spiegazioni come usava
fare nel suo riuscitissimo programma televisivo di allora, “Controfagotto” .
Insomma, uno spasso. Anche perché sul lavoro soffia il vento dominante del
Sessantotto. E Gregoretti eccelle nel distillare gli umori progressisti di
quegli anni. E per giunta in una Rai a tasso altissimo di “democristianità”…
Come esempio si veda l’ intervista al direttore della Fleet - il famigerato carcere londinese al quale viene associato per debiti Pickwick - dal simpatico e spiccato accento partenopeo, interpretato dal professor Alessandro Cutolo, personaggio di spicco di una televisione garbata e
pedagogica . Mentre il cantante che rallegra, si fa per dire, i prigionieri
“paganti” è Mal dei Primitives, all'epoca sulla cresta dell'onda. Quanto agli
attori protagonisti, li si scopra lentamente, come si fa con le carte del
poker, attraverso i titoli di coda. Un nome su tutti:
quello del giovanissimo Gigi Proietti.
Carlo Gambescia
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