mercoledì 16 marzo 2016

La riflessione
Il Web 
e  i  livelli di comprensione del discorso




Sul web esistono  quattro diversi livelli di comprensione del discorso ( e  di reazione, ovviamente).
Il primo è quello terra terra  del parlare come si mangia: si reagisce senza pensare, sulla base di esperienze personali, senza valutare la statura intellettuale, propria e dell’interlocutore.  Di conseguenza, si pronunciano grosse stupidità.  È la forma  più rozza di reazione discorsiva: quella dell’incultura.  È il modello dello scemo del villaggio (globale).
Il secondo livello, cade  appena  sopra la nuda  terra:  alla reazione, per così dire,  istintiva, si sostituisce, quando conviene,  la finzione dell'ascolto.  Si fa proprio lo schema utilitaristico-servile del discorso.  Siamo sul piano inclinato della cultura finta. È il modello  del paraninfo.
Il terzo livello è quello del presumere di sapere, senza aver sudato sui libri: un  errato convincimento  che nasce  dalla mezza cultura,  madre di tutte le semplificazioni.   Si crede, in base a rapsodiche e mal metabolizzate letture,  di avere capito tutto, anzi di saperla lunga.  Sicché si va subito alle conclusioni, pur di  prevalere sull’interlocutore.  È il modello del disadattato culturale.
Il quarto livello è quello del discorso tra persone che realmente sanno, perché hanno studiato duramente: persone di cultura, che non fingono né fraintendono.  Non si tenta  di prevalere sull’altro, arrampicandosi sugli specchi di una logica mal digerita,  ma solo di capire, anche le ragioni dell’altro. È la forma più pura del discorso, tra anime elette,  pochi scelti.  È il modello socratico.
Come interferiscono gli atteggiamenti  politici con i  quattro livelli individuati?  Il primo è  quello degli slogan, del "credere, obbedire, combattere"; il secondo,  del compiacere politicamente, servendo se stessi attraverso gli altri, che rinvia alla "folla solitaria"; il terzo, quello  di chi presume di avere la verità in tasca, a portata di mano, opzione  potenzialmente "giacobino-totalitaria"; il quarto  si limita, molto umilmente a studiare la politica dall’alto, si parla talvolta di metapolitica: siamo dinanzi a un atteggiamento "tocquevilliano",  liberale, distaccato, malinconico.
Sul Web, per venire al punto concreto, prevalgono massicciamente i primi tre livelli. Del resto lo studio è per pochi e non tutti sono all’altezza di affrontare e capire le grandi questioni teoriche. Forse non dovrebbe esporsi chi sa... Difficile dire. 
Comunque sia,  il Web riflette, in modo inesorabile,  quell' ineguaglianza di intelligenza, volontà di studio, e capacità di applicazione che è nell’ordine naturale delle cose umane. Ineguaglianza insopprimibile. La società ricorda un setaccio:  alla fin fine,  ognuno di noi   è e fa   ciò che merita di essere.  Inutile,  prendersela  con la sfortuna...       
Ovviamente, verso chi ce l'ha fatta, pesano sempre  l’ invidia, il risentimento, l'ingratitudine (soprattutto quest'ultima è particolarmente sgradevole): difetti e debolezze umane che però meritano pietà.   Fatti salvi, naturalmente,  quei rimedi legali cui non si può non ricorrere, se e quando viene colpita l'onorabilità delle persone.        

Carlo Gambescia                    

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