mercoledì 13 giugno 2012

Autunno della modernità? 




Ne L’Autunno del Medio Evo,  un' opera magnifica, scritta da Johan Huizinga (1872-1945),  dove storia, sociologia e filosofia della cultura marciano vittoriosamente insieme, lo storico olandese  tratteggia sommessamente, quasi en passant, tre fondamentali modalità umane per accostarsi all’ «idea di vita bella»: la prima, conduce fuori del mondo, lungo i sentieri della rinuncia; la seconda, porta al perfezionamento del mondo stesso; la terza guarda al « regno dei sogni». Scrive lo storico: “È la via più comoda, ma sulla quale la meta si mantiene sempre ugualmente lontana. Se la realtà terrena è così penosa e senza speranze, e la rinunzia al mondo così difficile coloriamo la vita di belle apparenze, viviamo in un paese di sogni e luminose fantasie, mitighiamo la realtà con l’estasi dell’ideale. Basta un semplice tema, un unico accordo perché risuoni la fuga rasserenante: basta uno sguardo gettato sulla felicità fiabesca in un passato più bello, sul suo eroismo e sulla sua virtù,  oppure anche basta il giocondo raggio di sole della vita in mezzo alla natura, il piacere della natura. Su questi pochi temi, il tema eroico, quello della saggezza e quello bucolico, si è formata tutta la cultura letteraria dall’antichità in poi. Medioevo, Rinascimento, secolo decimottavo e decimonono, tutti insieme trovano poco più che nuove variazioni della vecchia canzone» (L’autunno del Medio Evo, Sansoni 1971, pp. 45-46).
E i secoli ventesimo e ventunesimo? Il libro di Huizinga uscì nel 1919, dopo il grande macello europeo. Ne seguì un altro, di macello, ben più grave e feroce. Dopo di che la «fuga rasserenante»  travolse anche  la cultura letteraria… Come del resto non poteva non essere,  dopo due terribili guerre mondiali. Per andare dove?  Nel  Paese dei Balocchi...   Paese, situato  non sulla Luna ma sulla Terra:  un  Bengodi  rasserenante e soprattutto a  portata di mano, anzi di tasca,  grazie ai  miracolosi  consumi  crescenti  di desideratissimi  beni materiali.

Oggi invece sembrano riaffacciarsi gli ideali eroici e  agresti…  Intesi, anch’essi,  non  più come pura e semplice  fuga nella letteratura: ai balocchi consumistici  taluni sembrano preferire la spada, talaltri il vincastro, altri ancora le due cose insieme. Autunno della modernità?  E per andare dove?  Verso uno strampalato, ma probabilmente non innocuo,  Medio Evo post-moderno?  

Carlo Gambescia

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