Le radici di un movimento
Anarchici per caso?
Quali sono le radici sociologiche della “rabbia
anarchica" (http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/cronaca/2012/06/14/Terrorismo-rete-rabbia-anarchica-finita-_7038599.html
)? Piccola premessa: nella moderna società
industriale pensiero e agire rivoluzionario,
fenomeni che ne hanno accompagnato lo sviluppo, si sono
mossi lungo tre percorsi ideologici ( anarchismo,
socialismo, marxismo), seguendo tre formule organizzative
(rete terroristica, parlamentarizzazione, professionismo rivoluzionario).
Sul piano sociologico, l’ anarchismo si
è sviluppato arrampicandosi rabbiosamente
sulla roccia del terrorismo, il socialismo
perseguendo, non senza dubbi, la
faticosa strada della parlamentarizzazione,
il marxismo intrecciando e scambiando, più o
meno astutamente i sentieri del
terrorismo, della parlamentarizzazione e del professionismo
rivoluzionario. Di riflesso, lo sviluppo dell’
anarchismo, del socialismo e del marxismo, quali attori collettivi, ha
seguito strade differenti, spesso conflittuali, a causa
degli opposti giudizi “soggettivi”, o politici, sulla “forma
partito” ( oltre che, ovviamente, sulla esistenza stessa della "forma
stato") : osteggiata dagli anarchici, accettata da socialisti e
marxisti, a loro volta, però fortemente divisi sul
significato da attribuire alla parlamentarizzazione: fine
(socialdemocratici) o mezzo (comunisti)? Cosicché sul piano
storico “oggettivo” si è registrato un movimento pendolare: per
tutto o buona parte dell’Ottocento il movimento
anarchico è cresciuto a causa dell’assenza di partiti
organizzati a sinistra, regredendo, e di molto, nel
Novecento grazie allo sviluppo parlamentare dei grandi
partiti socialdemocratici e comunisti.
A grandi linee, si può asserire che per quel che concerne
l’Occidente, e in particolare l’Europa liberale, la parlamentarizzazione dei
partiti socialisti e comunisti ha finora influito
sullo sviluppo dei movimenti anarchici: quanto più è cresciuto il
consenso politico-elettorale verso la sinistra parlamentare e riformista, tanto
più è diminuito il consenso verso la sinistra extraparlamentare e
radicale, nonché, in particolare, nei riguardi del
terrorismo anarchico.
Si tratta di un meccanismo sociologico molto semplice.
Perciò l' attuale “rabbia anarchica”, oltre che dipendere come
abbiamo visto da una scelta organizzativa iniziale, pare
essere “sociologicamente” figlia di una sinistra incapace
di intercettare e parlamentarizzare il malessere sociale.
Insomma, il pendolo sembra
ritornare in direzione dell' anarchismo. E anche
se può essere presto per dare giudizi definitivi, un
fatto resta più che sicuro: la pura repressione
rischia di non essere assolutamente sufficiente.
Certo, con una spesa sociale ridotta all’osso, non è
facile trovare risposte sul “come” intercettare una “rabbia
sociale" che potrebbe diffondersi. Tuttavia è bene
rendersi conto di certi "pendolarismi" sociologici e dei
pericoli, qualora essi vengano ignorati, in cui può incorrere la nostra
democrazia.
Carlo Gambescia
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