martedì 26 ottobre 2010

La "via italiana"...
Federalismo “della monnezza”?


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E così dopo il federalismo fiscale pure il federalismo “della monnezza”.

L'antefatto. Nei giorni scorsi a causa dei "fuochi artificiali", si fa per dire, di Terzigno e dintorni, i media non hanno dato grande importanza ai toni usati da Luca Zaia, presidente, pardon generale leghista del Veneto, molto simili a quelli dei Kosovari… I quali, a dire il vero, trattano come “monnezza” i Serbi (e viceversa). In realtà, per l’ex Ministro dell’Agricoltura l’ immondizia è solo immondizia. Solo che per lui quella veneta è più uguale delle altre…
Ma che cosa ha detto il “generale” Zaia? Che “la spazzatura ognuno se la deve tenere a casa propria”. Ma ascoltiamolo: “ E’ scandaloso assistere alle scene che si vedono in tv: guerriglia urbana per le immondizie. Non so se sarò da solo in questa battaglia, io difendo i veneti: qui ‘non passa lo straniero’ ”. Non contento, ha rilevato: “Un federalista impenitente quale sono, e come sono molti amministratori che conosco, non può che sollecitare che i rifiuti vengano smaltiti in loco”. Questo vuole anche dire, ha concluso il presidente del Veneto, “avviare un progetto, fare un inoculo di federalismo anche in quei territori dove magari si vivono meno il senso dell'autonomia. E autonomia non vuol dire solo gestire la spazzatura, ma decidere in casa propria fatti molto importanti”( http://www.lucazaia.it/it/index.php?s=postit_dett&newsId=9f82f70e9465da8ebe8179ecf66aab06&title=RIFIUTI+DI+NAPOLI ).
Ovviamente, il “Serbo-Napoletano”, Caldoro, a sua volta “generale” della Regione Campania, ha subito replicato al Kosovaro-Veneto: “Se questa arroganza viene dalla Lega - allora risponderemo alla Lega colpo per colpo. Combatteremo e alla fine le buone ragioni prevarranno” (http://www.ilmattino.it/articolo.php?id=122181&sez=NAPOLI - http://infosannio.wordpress.com/2010/10/12/caldoro-si-smarca nel-pdl-in-crisi-la-lega-e-arrogante-e-prepotente/ ). Come dire, se c’è anche da morire “per la monnezza”, magari a colpi di uova marce e lattine vuote di birra, moriremo.
Domanda, per il “generale” Zaia: ma dei rifiuti napoletani non si occupava la Enerambiente? Azienda privata veneta? Sì ( ci rispondiamo da soli). E allora, non è che i rifiuti del Veneto magari siano finiti in Campania. E’ un’ipotesi s’intende… Che rilanciamo, perché qualche collega blogger “investigativo”, possa raccoglierla. Per ora si sa solo che la Enerambiente ha subappaltato ad alcune cooperative locali, che a loro, volta… E qui ci fermiamo per evitare il gioco della scatole cinesi. Ma, probabilmente, nell’ eccesso di frammentazione si è infilata la Camorra. Dopo di che blocchi, incendi, non tutti genuini, per dividersi o riconquistare il territorio perduto.
Non crediamo neppure che i “superconsulenti veneti” che Zaia vuole inviare a Napoli - che ricordano tanto i furbi consulenti europei dei viziosi Pascià - possano “risolvere” una questione di trasparenza, cui la Enerambiente non ha saputo fare fronte.
Il problema non è napoletano o veneto ma riguarda il modello di sviluppo (lasciateci volare alto…). Una questione colta con largo anticipo dal grande Italo Calvino. Il quale nel lontano 1972, scriveva nelle Città Invisibili:

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“La città di Leonia rifà se stessa tutti i giorni: ogni mattina la popolazione si risveglia tra lenzuola fresche, si lava con saponette appena sgusciate dall’involucro, indossa vestaglie nuove fiammanti, estrae dal più perfezionato frigorifero barattoli di latta ancora intonsi, ascoltando le ultime filastrocche dall’ultimo modello d’apparecchio. Sui marciapiedi, avviluppati in tersi sacchi di plastica, i resti della Leonia d’ieri aspettano il carro dello spazzaturaio. Non solo tubi di dentifricio schiacciati, lampadine fulminate, giornali, contenitori, materiali d’imballaggio, ma anche scaldabagni, enciclopedie, pianoforti, servizi di porcellana: più che dalle cose che ogni giorno vengono fabbricate vendute comprate, l’opulenza di Leonia si misura dalle cose che ogni giorno vengono buttate via per far posto alle nuove”.
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Tradotto: Nella Leonia-Italia bisogna consumare di meno, o comunque con razionalità e intelligenza. La scelta non è di morire “per la monnezza” , come sembrano bellicosamente sostenere Zaia e Caldoro. Ma “di monnezza”… Nel senso di “in mezzo” all’immondizia… E tutti, veneti e campani inclusi.

Carlo Gambescia

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