La donna aggredita in Metro a
Roma
Follia metropolitana?
La donna aggredita e ferita gravemente a Roma non è un semplice caso di
violenza o follia “metropolitana”, anche nel senso di una “terra di nessuno” -
le stazioni della sotterranea - dove tutto sembra permesso, ma testimonia un
clima di insofferenza diffusa verso l’altro. Clima che talvolta favorisce gravi
episodi di violenza.
Che questi episodi spesso accadano in pubblico, e in aree addirittura
affollate, indica che stanno venendo meno, almeno in alcuni casi, le cosiddette
remore o convenzioni socioculturali. Detto altrimenti: non si teme il giudizio
negativo degli altri, né si prende in considerazione la possibilità di
incorrere nei rigori della legge. In alcuni casi, ancora pochi per fortuna,
l’impulso a colpire sembra addirittura irrefrenabile. E di conseguenza la quasi
irrilevanza sociologica (statistica) di episodi del genere, spiega i riflettori
mediatici subito accesi sul "caso di follia urbana". Pertanto “il
pugno di Anagnina” è la punta dell’iceberg. Il vero pericolo è rappresentato
dalla sua “massa subacquea”: un “ghiaccio sociale” che si chiama indifferenza.
Una assenza di “cura” verso l’altro che consiste non tanto ( o non solo) nel
non intervento dopo “la violenza”, come sembra sia accaduto a Roma, ma nella
quotidiana “retrocessione” quotidiana dell’altro a oggetto privo di interesse o
valore.
Può sembrare paradossale o riduttivo, ma la cosiddetta “crisi dell’uomo
contemporaneo” è ben descritta non tanto ( o non solo) dalla gratuita e
sporadica aggressione in metropolitana, quanto dal non salutarsi (o salutare
senza ottenere risposta) - come sarà capitato a molti - con le persone che si
incontrano nell’atrio del proprio condominio.
Si dirà che un saluto è pura convenzione sociale… E che la cattiva educazione
non può spiegare da sola una reazione violenta in metro... Certo, ma il saluto
è anche il punto minimo della socialità. Chi saluta, come insegna
l'antropologia, magari sollevando il braccio e tenendo la mano destra aperta,
prova simbolicamente di non essere "armato". Perciò proprio la
mancanza di un saluto, perfino di tipo "condominiale", è una
"spia" accesa. Un segnale che indica che molti escono di casa
"psicologicamente armati"... di indifferenza. E in alcuni casi, pochi
per ora, disposti a tutto.
Carlo Gambescia
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