lunedì 8 febbraio 2010

Elezioni regionali 

Il manifesto è mio e me lo gestisco io



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Manifesti elettorali. L’argomento può apparire marginale, ma in realtà non lo è.
Qui a Roma appena è scattata la fase B delle regionali, “acchiappa acchiappa l’elettore gonzo” (la fase A riguarda la scelta del candidato, mentre quella C, vittoria e conseguente spartizione delle spoglie, a partire dalla Sanità), il primo faccione apparso sui muri della città è stato quello di Renata Polverini. Che per dirla con la Gianna Nannini, pur “con gli occhi neri e il suo sapor mediorientale” frangettona inclusa, per la destra potrebbe alla fin fine risultare “bella e impossibile”, come Governatrice del Lazio… Perché la Bonino sarà pure bruttarella su tutte le ruote, ma come amministratrice ha già dato buona prova di sé, soprattutto in Europa. E gli elettori lo sanno.
Inoltre quell’invasione di campo, anzi di muro, della Polverini, neppure a dieci minuti dalla candidatura ufficiale - per carità manifesti “affissi negli appositi spazi” - non c’è piaciuta. L’abbiamo trovata più sgradevole di un “gelato al veleno”, per dirla ancora con la grande Gianna.
E ora, ovviamente, tomi tomi cacchi cacchi, sono arrivati in massa tutti gli altri candidati, all’insegna del manifesto è mio e me lo gestisco io… E così la città sta già ricoprendosi di manifesti abusivi e non. Ludi cartacei? Faccia il lettore. Anche se, per come è stato amministrato il Lazio negli ultimi anni, si potrebbe propendere per il sì.
Per tale ragione vogliamo qui raccogliere l’appello dell’Associazione Teorema Network ( http://www.associazione-teorema.it/index.asp?modulo=news_det&id=327 ). Che si è rivolta al Sindaco di Roma, ai cittadini, ai partiti e ai candidati alle elezioni regionali di marzo affinché assumano da subito “un impegno concreto contro il degrado urbano”. La stessa associazione ha promosso una raccolta firme sul suo sito. Alla quale ognuno di noi, può aderire, prescindendo da qualsiasi preferenza politica personale.
E’ interessante conoscere anche la nota che accompagna l’appello: “Chiediamo ai candidati alla presidenza e al Consiglio regionale, ai segretari di partito, ai Sindaci e ai Presidenti di Provincia, un impegno pubblico per il pieno rispetto della legge, non autorizzando nessuno ad attaccare manifesti fuori dalle plance autorizzate”. Dal momento che “in occasione della campagna elettorale per le Europee del 2009 sono stati affissi dagli 8 ai 10 milioni di manifesti abusivi, oggi si rischia di assistere all’ ennesima guerriglia urbana fatta di illegalità, spreco e lavoro nero”. A quest’ultimo proposito, molti “attacchini” vengono pagati solo in caso di vittoria dei candidati, ossia i “mandanti” politici. Insomma, peggio della Chicago di Al Capone…
Inoltre “il Comune di Roma - continua la nota - spende cifre assurde per rimuovere i manifesti abusivi, e nel 2008 sono state fatte 5.472 multe per complessivi 2 milioni e 188 mila euro. Soldi mai incassati perché il Parlamento, con il decreto “Milleproroghe” del marzo 2009, ha approvato un condono per le multe inflitte ai partiti e candidati dal 2005 ad oggi. I partiti non pagano le multe - conclude Teorema - aspettano i condoni “.
Ora, Madama Bonino ha già aderito all’appello ( http://www.associazioneteorema.it/index.asp?modulo=news_det&id=339 ) . Mentre Madamina Polverini, così almeno ci risulta, ancora latita… Ma forse vuole proporre, come ha già auspicato per le Asl, anche l’accorpamento degli “attacchini". 

Carlo Gambescia

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