martedì 5 novembre 2019

Povera Italia, sempre più  populista e razzista
Dall’Ilva a Balotelli

Così non si può più  andare avanti.  Eppure con un  governo della Lega e della destre razziste le cose potrebbero andare peggio. Allora? Purtroppo il  vero pericolo, non ci stancheremo mai di ripeterlo,  è costituito  dal populismo. Parliamo di  un approccio alla realtà  che attraversa i  due grandi  schieramenti politici, intossicando il dibattito pubblico, sia sul piano economico che socio-culturale.  
Si prendano due esempi.
Ilva. Il gruppo  franco-indiano passa la mano. Stanco di essere preso per il naso  sulla questione dello scudo penale.  In buona sostanza  si chiedeva  - con un provvedimento a  termine -  di poter avere la  possibilità di investire, senza il rischio di pericolosi stop giudiziari.  E invece ha il vinto il populismo economico. Niente scudo. Ventimila operai a casa. E con il Reddito di Cittadinanza. Vince la sinistra. Populista.

Balotelli, che, per dirla en passant, è cittadino italiano,  invece  è malvisto dal tifo estremo, ma anche da quello in pantofole del bar sport.  Per quale ragione? Perché, dal punto di vista razzista, rappresenta il  “negro” che non sa stare al suo posto.  Attenzione,  questa è l’ideologia dei bianchi poveri del Sud degli Stati Uniti . Esageriamo? Piccolo ragionamento.  Balotelli, come altri calciatori,  è  un campione, piace alle donne, ha un sacco di soldi. Ed è guascone.  
Ronaldo, probabilmente è più bravo e pure più guascone. Ma nessuno si sogna di contestarlo e soprattutto di ricorrere a  certi volgari  epiteti.  Per quale ragione? Perché è bianco. Quindi ha diritto di fare quel  che vuole.  Mentre Balotelli, secondo i razzisti,  non sa stare al suo posto:  “il ragazzo”, come il povero Emmett Till (*),  si permette di fischiare dietro alle donne bianche… Razzismo allo stato puro. E invece c’è chi  addirittura difende i tifosi veronesi. E quelli del bar sport...  Vince la destra. Populista.
Povera Italia.  Come ne usciremo?

Carlo Gambescia  


(*) Della triste vicenda di Emmett Till   parliamo  qui: https://carlogambesciametapolitics2puntozero.blogspot.com/2019/07/emmett-till-una-lezione-anche-per-l.html        

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