La rovinosa crisi della destra post-missina
Triste, solitario y final
Fonte: http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/post-missini-geneticamente-modificati-impresentabili-gaga-4512.htm |
La
designazione di Italo Bocchino alla direzione del “Secolo d’Italia” è la riprova della cieca autoreferenzialità della classe dirigente post-missina, prima passata rapidamente armi e bagagli all’ “odiata democrazia” con la
“svolta” di Fiuggi, dopo confluita a passo di carica nel Pdl, poi clamorosamente divisasi
e, ora, come sembra, sul punto di
tentare nuove faticose convergenze. Dal momento che la Fondazione Alleanza
Nazionale che ha “promosso” Bocchino raccoglie, come per i famosi ladri di Pisa, le varie opzioni (perché parlare di tendenze
ideologiche sarebbe troppo) dei litigiosi (ma non troppo se in ballo c'è la spartizione del bottino) post-missini “venduti al plutocrate”, come recita la retorica dei duri e puri. Ovviamente, all’esterno di questo bollito misto e rissoso restano, pur con andamento
oscillante in base alle convenienze elettorali, alcuni micropartititi caratterizzati in senso neofascista (del fascismo-stato), oltre i
quali si situa il pittoresco mondo delle frange movimentiste, esagitati che si richiamano esplicitamente al fascismo-movimento.
Tutte queste sparse e litigiose forze politiche (semplificando, dagli ex
missini di Forza Italia ai fascisti del
Terzo Millennio di CasaPound e oltre) sono ben lontane dall'avanzare qualsiasi seria istanza politica e programmatica, ad esempio a proposito di vigorosi tagli alle tasse e di decise limitazioni all'invadenza dello Stato-Provvidenza. Purtroppo, siamo davanti a un paesaggio con rovine, dove alcuni si dedicano a risibili alchimie per salvare se stessi, altri strepitano invocando improbabile rivoluzioni
nazionali.
Che
conclusione trarne? Che, al netto
della grettezza degli uni e dell’ingenuo rivoluzionarismo degli altri, il
processo di democratizzazione della destra post-missina si è concluso con un
nulla fatto. Si è trattato di un viaggio di sola andata... Se a ciò si aggiunge la disastrosa crisi in cui
versa Forza Italia, si può dire che in Italia anche la destra democratica, liberale,
conservatrice, non ha più alcuna
rappresentanza. Gli elettori sono da tempo
in libera uscita. E si vede.
Carlo Gambescia
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