martedì 4 febbraio 2014

Riflessioni" allo specchio 

Dove va la mente quando ti radi la barba e fuori piove?
di Carlo Pompei






Spesso si sentono svarioni lessicali - sull'autobus, in edicola - frasi del tipo "c'ha 'na malattia cronaca" o "me dai la cronica de Roma?".
Seguiteci.
Sebbene scambiate di significato, le due espressioni provengono da una medesima radice: il KRONOS (o Chronos) greco, cioè il tempo che "scorre" impercettibile, talvolta lento, talvolta veloce, ma sempre inesorabile sul destino di cose e persone. 
Nella mitologia greca egli era l'ultimo dei Titani, figlio incestuoso e un poco iroso del Cielo e della Terra (Urano e Gaia o Gea) e padre di Zeus (Giove Pluvio), almeno così afferma Esiodo nella sua Teogonia.
Ma non divaghiamo troppo.
Cronologia, cronicità, cronometro, cronografo, cronistoria, cronaca, anacronía, sincronía, discronía, etc.: sono tutte parole che esprimono un concetto o descrivono un oggetto relativo al tempo e a ciò che avviene nel "panta rei" di Eraclito e del suo divenire. 
Il "sempre", il "mentre" e il "mai" che si rincorrono in un affascinante balletto imprevedibile, come diceva un “prof” di filosofia postmoderno.
Andiamo avanti.
I responsabili di una famosa agenzia stampa lo hanno adottato come suffisso nel nome, proprio ad indicare l'interazione tra tempo ed eventi passati (cronache) descritti nel presente. O nel futuro: non possiamo sapere quando un ritaglio di giornale conservato sarà letto.
Talvolta accade che il tempo indossi la toga del giudice assolutore, talvolta il cappuccio del boia esecutore, talvolta sembra spettatore ininfluente della nostra vita, ma se ci fermiamo un attimo lo sentiamo subito superarci e il suo vento ci gela la schiena.
Ci siete ancora? Bene.
Non c'è tempo! Presto! Urla il dottore al pronto soccorso ansioso di salvare una vita.
Dai tempo al tempo! Consiglia al giovane il saggio anziano consapevole del poco tempo rimastogli da vivere, ma ignaro (o gaudente?) del fatto che non tutti potranno raggiungere la sua età. 
Veniamo ai giorni nostri.
Tra obsolescenze programmate e diritto d'oblio negato o concesso anzitempo, viviamo tempi lentissimi e velocissimi.
Nella situazione politica italiana attuale, ad esempio, il tempo "stringe" e gioca a favore di chi può permettersi di aspettare.
Sentiamo appelli alla calma da persone con lo stipendio assicurato e con i piedi al caldo, ma non si vede traccia di "dottori" o di "saggi". Altri invece, sempre con i piedi al caldo, aizzano    giovani e  meno giovani  a  tornar a riveder  “le cinque stelle”… E anche qui non si vede traccia di “rivoluzionari”, né di “partigiani”,  né di “squadristi”.  
E, come venerdì scorso, "mentre" l'acqua saliva, si salvavano e si salveranno soltanto quelli  che non abitano al “pianterreno”.  Se non crolla tutto, però...

Carlo Pompei


Carlo Pompei, classe 1966, “Romano de Roma”. Appena nato, non sapendo ancora né leggere, né scrivere, cominciò improvvisamente a disegnare. Oggi, si divide tra grafica, impaginazione, scrittura, illustrazione, informatica, insegnamento ed… ebanisteria “entry level”. 


Nessun commento:

Posta un commento