Quando smetteranno i magistrati di
rilasciare dichiarazioni alla stampa?
Non è mai troppo tardi
Quando smetteranno i giudici di
rilasciare dichiarazioni alla stampa? Magari,
per lavorare e basta. O comunque, se già molto impegnati, per
lavorare duro e in silenzio. Perché non se ne può veramente più.
Ricordiamo, da ultimo, l’
intervenuto di ieri del procuratore
generale della Corte di Appello di Roma, dottor Luigi Ciampoli. Il quale ha voluto dire la propria sulla conferma
dell’assoluzione da parte della Corte di Cassazione, di Ranieri Busco, dall’accusa di aver
ucciso la sua ex fidanzata Simonetta
Cesaroni,
Il bello, o il brutto, è che il dottor Ciampoli, il cui ufficio propose il ricorso in
Cassazione contro la sentenza di assoluzione, ammette in qualche misura di intervenire a
gamba tesa. Ascoltiamolo:
Malgrado sia buna regola intervenire con riflessioni su una
decisione giudiziaria solo dopo averla letta attentamente - dice all'ANSA - il
giudizio espresso ieri sull'omicidio Cesaroni consente tuttavia qualche
osservazione, dato il forte impatto mediatico registrato sul caso
Per
dire che cosa? In sintesi, che
In presenza di "dubbi e perplessità" "meglio
assolvere un colpevole che condannare un innocente"; no ai tempi lunghi
della giustizia, inaccettabili sotto il profilo costituzionale e della
democrazia; preservare la serenità dei giudici, "unica vera garanzia per i
cittadini"
Ora, sia
detto con il massimo rispetto, siamo davanti alla classica scoperta dell’acqua
calda… Perciò, per dire certe ovvietà - ci perdoni l’ardire l’illustre magistrato
- valeva proprio la pena di
intervenire irritualmente? Dando
un ennesimo colpo alla credibilità della magistratura?
Carlo Gambescia
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