sabato 20 aprile 2013


Italiani, attenti a Grillo!


Italiani, attenti a Grillo!  Non è vero, come diceva Marx,  che  la storia tende a ripetersi sempre due volte: la prima volta come tragedia, la seconda come farsa. Leggere (sotto) per credere...  La situazione non è la stessa del 1922,   ma  il   metodo e   i contenuti  dei due  appelli,  rivolti  contro  rappresentanti dei cittadini  liberamente eletti,   sembrano  essere molto simili...   Italiani,  attenti a Grillo!  (C.G.) 


27 ottobre 1922
Fascisti Italiani! L’ora della battaglia decisiva è suonata (…): oggi l’esercito delle Camicie Nere riafferra la vittoria mutilata e, puntando disperatamente su Roma, la riconduce alla gloria del Campidoglio (..). L’esercitò riserva e salvaguardia della nazione, non deve partecipare alla lotta. Il fascismo rinnova la sua altissima ammirazione per l’esercito di Vittorio Veneto. Né contro gli agenti della forza pubblica marcia il fascismo, ma contro una classe politica di imbelli e di deficienti che in quattro lunghi anni non ha saputo dare un governo alla nazione (…). Il fascismo snuda la sua spada per tagliare i troppi nodi di Gordio che irretiscono e intristiscono la vita italiana. Chiamiamo Iddio sommo e lo spirito dei nostri cinquecentomila morti a testimoni che un solo impulso ci spinge, una sola volontà ci raccoglie, una passione sola ci infiamma: contribuire alla salvezza e alla grandezza della patria
Fascisti di tutta Italia! Tendete romanamente gli spiriti e le forze. Bisogna vincere. Vinceremo. Viva l’Italia! Viva il fascismo.
IL QUADRUMVIRATO   -  27 ottobre 1922

Opera Omnia di Benito Mussolini, a cura di Edoardo e Duilio Susmel, vol. XVIII, La Fenice, Firenze, 1956, pp. 462-463.


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20 aprile 2013
Ci sono momenti decisivi nella storia di una Nazione. Oggi, 20 aprile 2013, è uno di quelli. È in atto un colpo di Stato (…). Il M5s da solo non può però cambiare il Paese. È necessaria una mobilitazione popolare. Io sto andando a Roma in camper (...).  Sarò davanti a Montecitorio stasera. Rimarrò per tutto il tempo necessario. Dobbiamo essere milioni. Non lasciatemi solo o con quattro gatti. Di più non posso fare. Qui o si fa la democrazia o si muore come Paese (…).  Pur di impedire un cambiamento sono disposti a tutto. Sono disperati. Quattro persone: Napolitano, Bersani, Berlusconi e Monti si sono incontrate in un salotto e hanno deciso di mantenere Napolitano al Quirinale, di nominare Amato presidente del Consiglio, di applicare come programma di Governo il documento dei dieci saggi di area Pdl/Pd che tra i suoi punti ha la mordacchia alla magistratura e il mantenimento del finanziamento pubblico ai partiti (…). Nel Dopoguerra, anche nei momenti più oscuri della Repubblica, non c'è mai stata una contrapposizione così netta, così spudorata tra Palazzo e cittadini (…).  Rodotà è la speranza di una nuova Italia, ma è sopra le parti, incorruttibile. Quindi pericoloso. Quindi non votabile. Il MoVimento 5 Stelle ha aperto gli occhi ormai anche ai ciechi sull'inciucio ventennale dei partiti.

Dal blog di Beppe Grillo – 20-4-2013 



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L’affondamento di Romano Prodi

Bersani e Prodi ora non ridono più....



Con l'affondamento della candidatura  Prodi è venuto meno  il piano bersaniano  di condizionare  dall' esterno  il  movimento di Grillo e Casaleggio   Ieri sera,  Bersani  ha addirittura annunciato le dimissioni (sempre che non si tratti di "contromossa").  Ora che succederà? Probabilmente si sta andando verso un testa a testa tra un candidato condiviso da Pdl, Scelta Civica e quel che resta del Pd,  ritornato secondo la destra a più miti consigli, e Stefano Rodotà,  il “prescelto” , lanciato on line  da Cinque Stelle.   Indubbiamente,   Grillo sta rivelando notevoli capacità politiche,  benché, per ora,  solo nel dividere gli avversari.  
Ai due candidati,   gli  schieramenti -     in via  di allineamento -   non potranno non attribuire ,  come impone la  retorica politica,  gli stessi valori di rappresentatività, serietà, onestà, eccetera. Tuttavia  il candidato, su cui convergeranno i voti di Berlusconi,  sarà  subito retrocesso dai sostenitori  di Rodotà, tra i quali c'è di nuovo Sel,   a mosca cocchiera del Cavaliere.   Di qui,  il pericolo  o l'auspicio (secondo lo schieramento)  che i grandi elettori  del  Pd,   già divisi, possano nell’urna  non votarlo,  o magari puntare  sull  ex Garante della Privacy,  arruolato,  bon gré mal gré , come  "grillino"   di complemento.   Perciò resta difficile fare quasiasi previsione.  Tutto può  accadere. 
Considerazione generale, metapolitica se si vuole.
Le  elezioni presidenziali  stanno provando, ancora una volta, come l’antiberlusconismo, e in genere  la politica costruita sull’ “antismo”, praticata anche dalla destra ovviamente ( se non iniziata),  stia rendendo l’Italia ingovernabile e  prigioniera  di un estremismo politico, di cui Grillo in particolare sembra essere  profeta e beneficiario al tempo stesso.
Che cosa intendiamo per antismo? Porre l' accento sul prefisso “anti”, sostantivandolo, aiuta concettualmente a circoscrivere una concezione del mondo “chiusa” se non totalitaria. Per farla breve: l'  “antista ” (da "anti")   è   radicalmente contrario alla concezione che reputa opposta alla sua. Che subito  viene però difesa, con altrettanta violenza,  da chi subisce l'attacco. E così via, lungo una spirale segnata dal crescente odio reciproco e dalle controversie,  come provano  le presidenziali italiane, sul  grado di  purezza  dell'antismo  professato ("io lo sono più di te", eccetera, eccetera) e non sui problemi veri.   Il che implica, sul piano della cultura politica,  la fine di ogni libero dibattito e il  dissolvimento di qualsiasi idea di  bene comune..

Insomma, l’ “antismo”  potrebbe portare l’Italia alla rovina.

Carlo Gambescia

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