Alfonso Gatto, il
poeta dell'innocenza
Alfonso Gatto è
sicuramente il più eretico e il più “clandestino” dei poeti italiani del secondo
Novecento. Tra ispirazione civile e alta tensione lirica Gatto nei suoi versi
ha cantato con una naturalezza efficace il suo tempo. Da diverso tempo il poeta
salernitano è stato dimenticato. Poco oggi si conosce la sua opera e la sua
personalità eclettica. Per fortuna esiste la Fondazione Alfonso
Gatto(www.alfonsogatto.it ) che con il suo lavoro di
divulgazione tiene viva la memoria del poeta e dell’intera produzione
letteraria e poetica.
Dalla collaborazione
tra la Casa
della poesia e la
Fondazione culturale Alfonso Gatto proprio in questi giorni
arriva una iniziativa interessante. La pubblicazione di Il
sigaro di fuoco (Multimedia
edizioni - http://www.casadellapoesia.org/ ) uno dei libri più importanti del
poeta da troppo tempo assente dalla scena letteraria.
Gatto pubblica
per la prima volta Il sigaro di fuoco nel 1945, poesie, fiabe, ballate per
“bambini di ogni età”, con l’editore Bompiani. Con la straordinaria naturalezza
che soltanto i grandi poeti possiedono, Alfonso Gatto si rivolge con questi
versi all’innocenza dei bambini di tutto il mondo per comunicare attraverso la
loro purezza con il mondo disordinato degli adulti di cui anche lui fa parte.
“Ogni uomo è stato bambino” racconta il poeta durante il suo viaggio nelle
parole semplici di un’infanzia che dovremmo riscoprire nei suoi valori
intangibili e autentici. Gatto racconta favole, recita filastrocche, scrive
rime e dedica tutto questo ai bambini poveri che imparano a vivere da soli e
dormono a notte nel ventre di un grande cavallo immaginario che a notte volerà.
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Il sigaro di fuoco è l’arcobaleno della libertà disegnato per questo cielo che ha perso la speranza dalla verità della poesia. “I bambini non sanno perché / l’uomo grida viva il re./ I bambini non sanno perché / l’uomo si lodi da sé./ I bambini non sanno cosa ha / l’uomo che dice chi vivrà vedrà”. E noi tutti “bambini di ogni età” siamo coinvolti dalle forti emozioni che Gatto ci dona con queste meravigliose poesie che parlano con schietta semplicità al cuore di ognuno. |
“Ho dedicato queste
mie poesie, fiabe, rime, ballate ai bambini di ogni età. Che voglio dire?
Voglio dire che il primo sapore della vita, la sorpresa di avere gli occhi
nelle mani, questo vedere pulito e luminoso il mondo delle nostre giornate,
sono doni di verità che ogni uomo piccolo o grande, vecchio o bambino, porta
con sé e nella sua anima, se egli è veramente libero nella libertà di tutti, e
con tutti rinnova l’amore e il desiderio della vita”. Così Alfonso Gatto nella
prefazione all’edizione del 1963 che uscì con il titolo Il
vaporetto.
Grazie a Filippo
Trotta, presidente della Fondazione Alfonso Gatto, e a Sergio Iagulli,
fondatore e animatore instancabile della Casa della poesia, per aver restituito
al nostro tempo il libro più bello di uno dei nostri poeti più grandi.
Nicola Vacca
Nicola Vacca è nato
a Gioia del Colle e vive a Salerno. È scrittore, opinionista, critico
letterario, collabora alle pagine culturali di quotidiani e riviste. Svolge,
inoltre, un’intensa attività di operatore culturale. Ha pubblicato numerosi
libri di poesia, tra i quali ricordiamo, Civiltà delle anime (Book) , Incursioni nell’apparenza ( Manni), Esperienza degli affanni, Almeno un grammo di salvezza (Edizioni Il Foglio), nonché Mattanza dell' incanto ( Marco Saya Edizioni), intensa
raccolta fresca di stampa.
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