Dispersi...
Ma dove sono finiti i “nazi-mao” di
Valle Giulia?
Diciamo la verità, sulla Riforma Gelmini, la cosiddetta destra movimentista giovanile ha fatto flop. E non parliamo delle possibili dichiarazioni d’intenti rivoluzionarie o pseudo, che pure ci sono state, ma della volatilità della piazza "nazionalrivoluzionaria", tutta composta, stando almeno a certi infuocati manifesti, di granitici nemici del sistema capitalistico, riforma universitaria inclusa...
Negli scontri della settimana scorsa è incappato nelle maglie, a dire il vero non troppo strette della polizia, qualche figlio d’arte della grande famiglia di “ Autonomia Operaia”: buon sangue non mente mai.
Invece hanno brillato, ma per l' assenteismo, i figli e i nipoti dei “nazi-mao” di Valle Giulia… Ma i padri e i nonni sono mai esistiti veramente? Boh…
Diciamo che invece esistono tuttora i nipotini di Almirante e Caradonna, quelli che partendo da Giurisprudenza volevano liberare l’Università di Roma dai "rossi". Si pensi solo alle ultime stupidaggini di Gasparri sull’arresto preventivo. Stupidaggini pericolose. E perfettamente in linea con l'almirantismo più bieco. E perché no? Anche becero.
Purtroppo, si tratta del “complesso della guardia bianca”. Sindrome che sotto sotto mosse e agitò anche lo squadrismo fascista, che, nonostante la benevola retorica fascio-comunista, favorì il crumiraggio e bastonò oppositori e operai in sciopero.
Complesso che ogni tanto si riaffaccia. Come vogliamo definirlo il "poliziotto di complemento" che ha rischiato di uccidere a colpi di casco un quindicenne anti-Gelmini? Guardia bianca o nazi-mao?
Carlo Gambescia
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