Delusioni
(ancora
sulla censura...)
Stanchezza
Sulla questione della censura mi aspettavo il sostegno pubblico degli "amici" di ContrAgorà . Che invece, tranne uno ( Guido), è mancato. E che doveva esserci perché il problema da me posto - un problema di libertà - riguardava, riguarda e riguarderà tutti noi blogger. E, ovviamente, non posso non prenderne atto. A partire da oggi.
Ho una certa esperienza di lavoro nella carta stampata. Bene, sapete quanti altri "amici" mi hanno sussurrato, con fare circospetto, "Sai Carlo, hai ragione, ma non posso espormi. Resto dentro il giornale solo perché ho famiglia, altrimenti sbatterei la porta..." ? Un numero imprecisato.
Che devo pensare? Qui in Rete, dove non ci sono famiglie da mantenere, perché non ci sono editori che pagano e nutrono, probabilmente non ci si schiera perché si teme, battendosi per difendere una questione di principio, di non venir più linkati e perdere così quel miserabile frammento di "popolarità", tanto faticosamente guadagnato. Che vergogna. E che delusione per me...
Un'ultima considerazione. In quattro anni di
"onorato servizio" non ho mai considerato questo blog uno strumento
di furba autopromozione (mi dicevo la
Rete è democratica e dunque siamo tutti sullo stesso piano).
Non ho perciò mai pubblicizzato un mio libro, un mio articolo giornalistico, la
mia rete di conoscenze e amicizie, magari rispondendo al commentatore di turno,
tutto contento per aver "sparato" un nome importante, con un presuntuoso
"Ma lei caro signore mi parla di persone che conosco, frequento, che mi
sono amiche eccetera". Né sono mai salito, con fare altrettanto
presuntuoso, in cattedra, affermando "Ma caro signore, parlo di cose che
conosco, io ho scritto libri in argomento, eccetera". Anche qui prendo
atto che non è servito a nulla. Soprattutto per stabilire un rapporto sincero
con le persone. Altra delusione.
Sul proseguire o meno l'attività di blogger, considerati anche i miei numerosi impegni esterni alla Rete, sto riflettendo seriamente.
Sul proseguire o meno l'attività di blogger, considerati anche i miei numerosi impegni esterni alla Rete, sto riflettendo seriamente.
Carlo Gambescia
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