Attenzione al veltruscondipietrismo
Ieri durante la manifestazione dell'Italia dei Valori Antonio Di Pietro, la cui vena demagogica è veramente preoccupante, ha insultato il Presidente della Repubblica, dandogli di fatto del mafioso. Subito, come per riflesso carnivoro, il PdL e il Pd, con pari furore demagogico, si sono autonominati difensori d'ufficio di Napolitano. E così è iniziata una nuova sceneggiata. Ci spieghiamo meglio.
Va ricordato che PdL, Pd e IdV, apparentemente acerrimi nemici, sono invece totalmente d’accordo sull’introduzione alle elezioni europee del quorum liberticida del quattro per cento. Come mostra l’accordo - guarda caso sempre di ieri – raggiunto alla Camera (http://www.repubblica.it/2009/01/sezioni/politica/legge-elettorale/voto-aula/voto-aula.html ) .
Pertanto per un verso, a seconda della convenienza politica, PdL, Pd e IdV difendono o attaccano le istituzioni (dalla magistratura alla presidenza della repubblica) insultandosi vicendevolmente, mentre di fatto condividono la ratio di un provvedimento liberticida come quello che vuole limitare, dopo le politiche anche alle europee, il sacrosanto diritto di scelta (partitica) dell’elettore italiano.
Il che sarebbe tragico dal punto di vista della democrazia e della libertà, se non si scivolasse nella farsa ogni volta che Berlusconi, Veltroni e Di Pietro, prendendo per il naso gli italiani, asseriscono gonfiando la scatola toracica che l’ "introduzione del quorum è per il bene della democrazia".
Certo, portando alle estreme conseguenze il ragionamento della banda dei tre - che ricorda tanto quella dei famigerati ladri di Pisa, che di giorno litigavano e di notte andavano a rubare insieme - si potrebbe anche aggiungere che se per caso si pervenisse al partito unico nazionale PdL-Pd-IdV, l' Italia di colpo diverrebbe il paese più democratico al mondo. Complimenti.
Inoltre, quel che più ci è dispiaciuto è stato assistere sul palco dominato da Di Pietro alla sfilata, come semplici comparse di una sceneggiata populista funzionale al veltrusconismo (ma a questo punto si può anche parlare di veltruscondipietrismo), di figure che ritenevamo fino a ieri estranee alla demagogia dipietrista. Che tristezza.
Invitiamo i lettori a riflettere (e vigilare) sul pericolo della crescente egemonia di un blocco populista e autoritario (da Berlusconi a Di Pietro, passando per Veltroni). Una specie di partito unico capace di strumentalizzare, come sta avvenendo, il ruolo della magistratura e delle altre istituzioni a seconda delle convenienze, per eliminare ogni autentica opposizione democratica.
Per farla breve: attenzione al veltruscondipietrismo.
Carlo Gambescia
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