In un paese normale, diciamo dalle radici protestanti (poi spiegheremo perché), il candidato di turno avrebbe fatto un passo indietro. E invece, anche questa volta, un’ inchiesta giudiziaria è diventata quasi una medaglia da appuntarsi sul petto.
Il caso è quello di Donatella Tesei, Presidente della Regione Umbria, anzi “Governatrice”, della Lega, che, nonostante sia incappata in un’inchiesta giudiziaria, si presenterà domenica prossima agli elettori per un secondo mandato, sostenuta dalle destre.
Quali accuse ? La Tesei risultava indagata ( e l’uso dell’imperfetto ha una sua giustificazione) con l’accusa di abuso d’ufficio in relazione alla gestione dei fondi del Piano di sviluppo rurale. Dopo di che, però, il procuratore di Perugia Raffaele Cantone ha inviato al Gip la richiesta di archiviazione alla luce dell’abolizione del reato di abuso d’ufficio, cavallo di battaglia del Ministro delle Giustizia Nordio, che risale al luglio di quest’anno. Richiesta subito accolta dal Gip. Il quale ha archiviato l’indagine a carico della “Governatrice” e di Paola Agabiti , assessore. L’indagine, sembra di capire risaliva al mese di ottobre . I fondi, alcune centinaia di milioni, erano pervenuti all’azienda agricola del marito della Agabiti, a sua volta, come detto, indagata e “archiviata”, azienda presso la quale lavorava il figlio della Tesei (*).
Giustamente nessuno è colpevole fino a sentenza definitiva, però per una questione di onore personale, di correttezza e trasparenza istituzionale il nome di un candidato a una carica politica dovrebbe essere immacolato. “Dovrebbe”, perché poi, destra e sinistra, a turno, cioè in base all’appartenenza politica del candidato, fingono di ignorare questo fatto. Fischiettano e si guardano intorno.
Ad esempio, lo stesso fatto che il reato di abuso d’ufficio non sia più tale, non escluderebbe, come nel caso Tesei, la ricaduta morale. Detto altrimenti: ciò che può essere legale (giuridicamente), può non essere legittimo moralmente.
Perché in Italia si tollerano queste cose? Perché i politici sembrano essere privi di rigore morale? Perché un’inchiesta giudiziaria talvolta diventa addirittura un fiore all’occhiello? Una specie di ferita di guerra, da esibire, come faceva Berlusconi?
Si pensi al caso della Tesei, che però, come detto, per la Procura della Repubblica, non è più un caso. Quindi i nostri sono ragionamenti puramente di scuola. Che vanno oltre le persone coinvolte o meno.
Vanno invece evidenziati due aspetti tipicamente italiani, o comunque tipici dei paesi a modernizzazione tardiva. Che ritroviamo spesso in vicende simili.
In primo luogo, il familismo, fondamentale segno di arretratezza culturale. In secondo luogo, l’altrettanto arcaico sistema del controdono politico: il voto come dono al quale il candidato eletto risponde con un controdono. Un “Kula Ring” (Anello di Kula), secondo la terminologia dell’etnologo Malinowski, non basato sullo scambio di conchiglie e monili, come tra gli indigeni delle Trobriand, ma di voti per finanziamenti pubblici. Saremmo davanti a un “Umbria Ring”. Saremmo, perché l’inchiesta è stata archiviata. E quindi non si può non tenerne conto. Ripetiamo, ipotesi di scuola.
A questo si aggiunga, il criterio controriformistico (nel senso della Controriforma cattolica) della doppia verità secondo la fede politica. L’appartenenza, un tempo religiosa, oggi politica, lava la colpa individuale, il peccatore, ma non il peccato che continua a valere per l’avversario politico. Insomma, un specie di “pass” per la giravolta politica, che conduce inevitabilmente alla distruzione di ogni forma di responsabilità morale individuale a prescindere dall’appartenenza.
Ci siamo limitati a ricordare solo alcuni aspetti della questione. Si badi: non che nei paesi, per così dire protestanti, dove l’etica capitalistica si è sviluppata precocemente oggi non esista corruzione o certa irresponsabilità politica ai limiti dell'infantilismo politico come nel caso di Trump.
Tuttavia, ovunque sia passato il treno della rivoluzione puritana, il senso di responsabilità individuale - diciamo gli anticorpi morali - è sicuramente superiore rispetto ai paesi a tradizione controriformistica, come l’Italia e la Spagna. Dove ad esempio un premier socialista, nonostante le inchieste giudiziarie, è tuttora in carica.
Carlo Gambescia
(*) Qui per una ricostruzione della vicenda: https://www.ilsole24ore.com/art/umbria-governatrice-tesei-indagata-fondi-agricoli-chiesta-l-archiviazione-AGxGfCr .
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