Secondo l’Oms ci si suicida troppo...
Vietato morire
Certe notizie stupiscono. Ma fino
a un certo punto. I fatti. Secondo L’Oms nel mondo ci si suicida troppo (uno ogni quaranta
secondi). Perciò, come si legge, andrebbero messe in cantiere strategie preventive,
ovviamente, pubbliche (*).
Insomma, non si può
ingrassare, non si può fumare,
non si può bere… E d'ora in poi chiunque si stuferà di vivere, dovrà per forza essere salvato e recuperato alla “vita”.
Roba da pazzi. La proprietà del corpo
individuale è un principio fondamentale della società liberale.
Insomma, un diritto intoccabile. Deve essere il singolo, in base alle sue vedute, a decidere cosa fare della propria vita. Anche se può apparire riprovevole dal punto di vista
religioso, il suicidio, quando deciso e attuato liberamente - quindi senza
intervento di terzi - è un diritto di libertà: piaccia o meno, dal punto di vista della teoria liberale dei diritti si tratta di un fatto consequenziale. E
invece queste società liberali proprio non sono. Perché
non lasciano decidere l'individuo.
Diciamo che nella migliore delle ipotesi sono società liberalsocialiste,
perché vogliono regolamentare tutto e il
suo contrario. Ovviamente, come si
dichiara, sempre per il bene dell’individuo, in nome però di un principio paternalistico. Quale? Semplificando:
“Io Stato so quel che è bene per te Cittadino”… Qualche esempio? Si pensi da un lato, alla battaglia per il
suicidio assistito, magari, come si
auspica, con il pagamento di un piccolo ticket al Servizio Sanitario Nazionale, naturalmente, dopo approvazione delle commissioni deputate a vagliare le richieste
individuali di suicidio. E dall’altro lato, alla preoccupazione dell’OMS per
l’alto numero di suicidi, da contrastare puntando - la ricetta welfarista è nota - su finanziamenti pubblici anche qui a commissioni, dedite però al recupero sociale degli
aspiranti suicidi…
Insomma, non c'è più scampo: tasse e burocrazia su tasse e burocrazia. Per vivere come per morire l'ultima decisione spetta sempre allo Stato Padre-Padrone.
Carlo Gambescia
Ma possibile che con venti righe dai spunti per scrivere libri interi? ;)
RispondiEliminaOltre l'implicazione politica…
:-) Bontà tua, carissimo.
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