venerdì 5 settembre 2014

Secondo l’Oms ci si suicida troppo...
Vietato morire





Certe notizie stupiscono. Ma fino a un certo punto. I fatti. Secondo L’Oms nel  mondo  ci si suicida troppo (uno ogni quaranta secondi). Perciò, come si legge,  andrebbero messe in cantiere strategie preventive, ovviamente, pubbliche (*).
Insomma,  non si può  ingrassare, non si può fumare,  non si può bere… E d'ora in poi chiunque  si stuferà di vivere,  dovrà per forza essere  salvato e  recuperato alla “vita”.  
Roba da pazzi.  La proprietà del corpo individuale è un principio fondamentale della società liberale. Insomma, un diritto intoccabile. Deve essere il  singolo, in base alle sue vedute,  a decidere cosa fare della propria vita.  Anche se  può apparire riprovevole dal punto di vista religioso, il suicidio, quando deciso e attuato liberamente - quindi senza intervento di terzi -   è  un diritto di libertà: piaccia o meno, dal  punto di vista della teoria liberale dei diritti si tratta di un fatto consequenziale.   E invece queste società liberali proprio non sono. Perché  non lasciano decidere l'individuo.  Diciamo che nella migliore delle ipotesi sono società liberalsocialiste, perché  vogliono regolamentare tutto e il suo contrario. Ovviamente,  come si dichiara, sempre  per il bene dell’individuo,   in  nome però  di  un  principio  paternalistico. Quale? Semplificando: “Io Stato so quel che è bene per te Cittadino”…  Qualche esempio?  Si pensi da un lato, alla battaglia per il suicidio assistito, magari, come  si auspica,   con  il pagamento di un  piccolo ticket al Servizio Sanitario Nazionale, naturalmente, dopo approvazione delle  commissioni deputate a vagliare le richieste individuali di suicidio. E dall’altro lato, alla preoccupazione dell’OMS per l’alto numero di suicidi, da contrastare puntando - la ricetta welfarista è nota -  su finanziamenti pubblici anche qui a commissioni, dedite però al recupero sociale  degli aspiranti suicidi…   
Insomma, non c'è  più scampo:  tasse e burocrazia su tasse e burocrazia.  Per vivere come per morire l'ultima decisione spetta sempre allo Stato Padre-Padrone.       

Carlo Gambescia              
  


2 commenti:

  1. Ma possibile che con venti righe dai spunti per scrivere libri interi? ;)

    Oltre l'implicazione politica…

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