A pensar male...
Renzi e Nietzsche
Ieri
mentre leggevamo un noioso articolo
su Nietzsche, ci siamo chiesti cosa penserebbe di Matteo Renzi il filosofo che sognava il Superuomo. Di sicuro,
male. Dal momento che non è un
mistero la condanna nieztschiana di liberalismo
e socialismo: ideologie “ridicole e ottimiste”, in particolare quest’ultimo, negatore del sale superomistico della vita, la diseguaglianza tra gli uomini.
Insomma, Renzi da buon liberalsocialista non avrebbe scampo con un fustigatore del riformismo, che, tristemente, come ricorda Anacleto Verrecchia, una volta caduto vittima della follia (altro
che leggende!), finì per nutrirsi dei propri escrementi.
Torniamo
a Renzi. Per quale motivo abbiamo
scomodato Nietzsche? Perché, piaccia o
meno, alle sue fonti, per alcuni molto
inquinate, hanno attinto e attingono fascisti, nazisti e anticapitalisti di varia
osservanza. Insomma, i nemici giurati del liberalismo e del socialismo
democratico. Naturalmente, una cosa è
studiare il filosofo Nietzsche, un’altra distillarne sapientemente il veleno
antidemocratico. Quindi distinzioni vanno fatte. Però, basta farsi un giretto,
anche su Fb, per capire subito come il disprezzo verso Renzi si nutra
di grappe, più o meno forti, in stile “tentazione fascista” (Kunnas)…
Il
che non implica, da parte nostra, alcuna
difesa delle politiche dell’ex sindaco fiorentino: Renzi è un
diabolico tassatore, come del resto gli italiani stanno scoprendo… Però,
un conto è criticare la politica economica di un Presidente del Consiglio, un
altro liquidarlo come servo di un
sistema, addirittura già condannato dalla storia. Rispolverando, magari anche
inconsapevolmente, il
concetto nietzschiano di décadence… Dopo di che, come escludere che il
passo successivo non possa essere quello di tirare fuori l’artiglieria pesante
della volontà di potenza politicamente
armata?
Abbiamo
esagerato? Forse. Tuttavia, a pensar
male…
Carlo Gambescia
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