A proposito del discorso di Obama
Gli Stati Uniti sono un impero?
Non
siamo esperti di politica estera ma "l'Obama's Speech on Isis" è veramente deludente. Possono bastare retorica a buon mercato, bombe dall’alto, aiuti umanitari per contrastare il fenomeno jihadista? (*) No. Purtroppo,
il principale problema della politica estera americana resta quello del
rifiuto di ragionare a lunga scadenza. O se si vuole, come un impero. Ci spieghiamo meglio.
Probabilmente, negli ultimi
cinquant’anni gli unici presidenti capaci di orientare la politica
estera, senza pensare ( o almeno solo)
alla rielezione, sono stati
Nixon e Reagan. Certo, il nemico,
rappresentato dalla sfida sovietica, era ben visibile e compatto. Senza dimenticare
- cosa molto importante - che Nixon,
ebbe come consigliere politico un personaggio del calibro di Kissinger.
Oggi invece gli Stati Uniti, al di là delle
difficoltà oggettive insite nella lotta al terrorismo (per la sua diffusività)
e della mediocrità degli uomini al comando (a partire da Obama), sembrano non capire la
necessità dei tempi lunghi e
quindi di politiche di largo respiro sotto il profilo militare. Politiche, da non confondere, con il bellicismo usa e
getta dei due Bush e di Clinton.
Perciò
si può sostenere che il “problema Isis”, contrariamente a quanto di solito si
osserva, discende da un interventismo americano a termine, ideologicamente
slegato, militarmente contraddittorio, punteggiato di frasi a effetto e,
ripetiamo, privo di vero
respiro imperiale.
Un
impero, se tale, non minaccia, invia
subito le sue legioni. E le tiene sul campo fino alla vittoria totale, costi
quel costi. Ma gli Stati Uniti sono un
impero?
Carlo Gambescia
(*) Qui il testo integrale: http://www.businessinsider.com/obams-speech-isis-full-text-video-2014-9
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