O rivolta
esistenziale…O il nulla
La filosofia del filugello
di Giuliano Borghi
Sovranità
personale e patrimoniale dei Cittadini, Sovranità monetaria, Cittadinanza,
Reddito di Cittadinanza, Poli-archia e Poli-crazia, economia del dono, formazione del Ceto Politico… sono
sicuramente, tra altre, le guise necessarie
per poter vivere in una giusta res-publica.
Ma
la condizione sufficiente, imprescindibile, che garantisce la qualità della vita
pubblica è la presenza e la vigenza nella Città
del cittadino responsabile. Se un
tale tipo di cittadino, e di uomo, dovesse mancare, o non prevalere,
sarebbe la stessa Città ad oscurarsi, nonostante i cambiamenti d’organizzazione
politica che potrebbero essere stati attuati.
Nell’attuale
temperie politico-esistenziale, sembra, piuttosto, che continui ad aleggiare
sulla Città, come ombra di Banco, lo spettro di ben altro tipo umano.
Quello
dell’homo vulgaris, quello dell’uomo
dalla “razza sfuggente”, amante indefesso della bétise che se soit mise à
penser, cioè il rovescio radicale del Cittadino
responsabile.
La
labilità, l’evasività, la allegra irresponsabilità, la disinvolta scorrettezza,
l’insipiente distrazione fioriscono di continuo nella banalità della vita
quotidiana. Si è diffuso il mentire, spesso il mentire gratuitamente, senza uno
scopo particolare. Spesso, persone che ci si illudeva di conoscere come amici,
e soprattutto come uomini aventi una certa tenuta interna, appaiono
irriconoscibili.
Sembrano
caduti nell’oblio la capacità di raccoglimento, il silenzio, lo stato di pausa
e di calma nel quale si ritrova se stessi, in se stessi essendo rientrati.
Quasi
ogni individuo trova “ naturale” di essere solo un “avente diritto” e se gli si
rinfaccia una simile impudente pretesa reagisce con un insofferenza vicina
all’isteria.
L’odierna
“società civile”, purtroppo, non appare migliore della “casta politica” che
attualmente la governa. La “casta politica” non è altro che lo specchio
deformato della “società civile”.
Nella
Città è chiaramente manifesta l’assenza
di una classe politica dotata di carattere, di prestigio e di un qualche rango
esistenziale. I movimenti e i partiti di oggi appaiono dimentichi della polis e dei suoi politoi, e si esauriscono con individui, che sono assai spesso uomini di paglia al
servizio di interessi finanziari, industriali o sindacali, attenti solamente a
mercanteggiare e a patteggiare, pur di assicurarsi un potere personale tanto
effimero, quanto vuoto di una
qualsiasi idea superiore.
I
“rappresentanti” sono quello che sono, perché tali sono i “rappresentati”.
E,
così, ad un inesistente Cittadino
responsabile fa riscontro un altrettanto inesistente Politico responsabile.
Stiamo
soffocando in un afrore di intristente nichilismo, dove quello che rimane è
solo il piagnisteo o la rassegnazione, in una fatalistica attesa di una finis Europae.
Che
fare?......... È ancora possibile agire?........
Il
filugello, per fortuna, non ha mai
smesso di tessere la sua seta.
E
i Trenta tiranni si sono ritirati dal mondo, ma sono pronti a
ritornare, se lo si vuole.
Allora, andiamo a cercarli!!!
Giuliano Borghi
Giuliano Borghi, docente di filosofia politica nelle università di Roma e Teramo. Ha pubblicato studi su Evola, Platone, Nietzsche, il pensiero tragico e la filosofia della crisi. Si occupa in particolare dei rapporti tra pensiero politico ed economico dal punto di vista dell'antropologia filosofica.
Grazie per lo spunto di riflessione.
RispondiEliminaPenso che l'uomo generi una società che conformerà l'uomo futuro, non possiamo sottrarci a questa consequenzialità.
La natura tende al caos, sta all'uomo del presente seminare bene affinché suo figlio e suo nipote trovino un mondo migliore. L'egoismo vitale impedisce questo, l'edonismo ha vinto: tutto e subito, a qualsiasi età e soprattutto nelle età sbagliate, bambini precoci e adulti che non vogliono invecchiare. Tutti vorrebbero avere già e ancora 25 anni: è ciò che impedisce al mondo di girare nel verso giusto.
A mio modestissimo parere, ovviamente.
buona giornata