Crisi libica
Quando l’ Opposizione
è
imbecille… o in malafede
Imbecille
o in malafede... Che cosa pensare infatti di un’Opposizione che approfitta
della grave crisi libica per attaccare ancora una volta Berlusconi? Che è
imbecille o in malafede. Perché non capisce o fa finta di non capire, che in
Libia - non dal 1994 ma dal 1911 - gli interessi economici italiani vanno ben
oltre l’odiata figura (dalla sinistra) del Cavaliere… E che quindi qualsiasi
governo - giallo, rosso, nero, bianco - in una fase ancora politicamente fluida
come quella che sta attraversando la
Libia , non può non usare ogni cautela, proprio per non
inimicarsi chi resterà o agguanterà il potere. Soprattutto, come nel caso
dell'Italia, quando non vi sia alcuna volontà di sostenere militarmente - come
accadeva in età coloniale - una delle fazioni in lotta.
C’è una cosa che si chiama interesse nazionale. E qual è attualmente il nostro
interesse nazionale? Salvaguardare i rapporti economici e politici con la Libia. Possibile
che sia così difficile comprendere che l’asse (mediterraneo) del nostro
interesse nazionale non può essere spostato con le chiacchiere umanitarie ma
solo grazie alla creazione di un altro asse geopolitico? Creazione che deve
essere precedente allo “spostamento”. L’Opposizione sa almeno indicarne uno?
No. Diciamo la verità: i vari governi di centrosinistra, succedutisi negli
ultimi anni, non si sono mai discostati da una politica di buonissimo vicinato
con la Libia.
Ovviamente, dal punto di vista etico, quello delle anime belle della sinistra,
tutto ciò è censurabile, ma non sotto quello del realismo politico.
Piaccia o meno, ma la tutela dell’ interesse nazionale, nipotino dell’antica
“Ragion di Stato”, impone ai governi - che vogliano essere tali - di
"coltivare" un folto pelo sullo stomaco. Come qualcuno disse, la
politica, soprattutto quella estera, è sangue e merda...
Buona giornata a tutti.
Carlo Gambescia
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