Berlusconi, ultima chiamata?
E ora che accadrà? Il prosieguo della battaglia sarà soprattutto politico e
mediatico. Il che significa che il suo esito dipenderà dalla compattezza della
Maggioranza, dagli oscillamenti (in un senso o nell’altro) di Napolitano. E
soprattutto dalla forza distruttiva dell’offensiva mediatica nazionale e
internazionale scatenata contro Berlusconi da gruppi editoriali a lui avversi.
Tuttavia anche una possibile vittoria elettorale, ma con l’infamante condanna
per sfruttamento della prostituzione minorile pendente sulla testa del
Cavaliere, potrebbe essere del tutto inutile. Quindi il futuro dell’uomo di
Arcore è molto incerto e probabilmente infausto. Siamo all’ultima chiamata.
Diciamo però, che qualora il Cavaliere dovesse uscire definitivamente dalla
scena italiana con il marchio dell’infamia, meriterebbe veramente, piaccia o
meno, l'onore delle armi politologiche... Perché si è battuto e si sta battendo
come un leone, e contro un nemico veramente preponderante, soprattutto in
quest’ultimo scorcio di legislatura, dove è stato attaccato su tre fronti:
politico (la scissione, probabilmente manovrata dei finiani), giudiziario
(attraverso inchieste mirate), mediatico (l’uso, anch’esso mirato delle
intercettazioni). Dc e Psi, sotto l'assedio dei giudici di Tangentopoli,
durarono molto meno, sciogliendosi al sole come tarda neve di primavera.
Probabilmente una parte, non piccola, degli italiani detesta il Cavaliere per
ragioni morali e politiche, ma un’altra parte, non certo minoritaria, lo ammira
e vota con altrettanta convinzione. Perciò una volta caduto lascerà un vuoto
enorme: sia tra i primi, per mancanza del capro espiatorio, sia tra i secondi, orfani
di un capo carismatico.
Ovviamente, dopo la caduta di Berlusconi, come per incanto spariranno le
veline, la tv spazzatura, la prostituzione d’alto bordo, le tangenti, eccetera…
E Bersani, Casini, Fini, Rutelli, Vendola e Di Pietro finalmente potranno edificare
un’Italia “più bella e più superba che pria” …
Vedremo.
Carlo Gambescia
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