domenica 3 marzo 2019

Il Presidente Francese, questa sera da Fazio
Buon Macron a tutti!




Non vediamo l’ora di  ascoltare  Macron questa sera, ospite di Fabio Fazio. Per sentire la sua versione,  senza i filtri dei media populisti.  
A questo proposito,  come  si può  parlare male della democrazia liberale?  Grazie a essa, in Francia  da quattordici settimane, ogni sabato,  va in scena la “rivoluzione dei gilet gialli".   Ieri però  erano meno di quarantamila,  sciamanti  qui e là , neppure in tutta la Francia:  quattromila a Parigi  e poco più in altre città importanti: Lione, Nantes e Tolosa. (1)
Numeri  ridicoli, meno di un centro sociale. Le grigliate, evidentemente attirano meno di una “canna”. Anche perché,  come sembra  avvertano le prime indagini,  i gilet gialli  non sono giovani,  l’età media è sui quarantacinque, con stipendi e pensioni  sui 1700 euro, che in cumulo arrivano a 3500-3700 euro, quindi  leggermente superiori alla fascia media  (2).

Gilet Gialli, Parigi ,dicembre 2018
(Fonte: https://gds.it/articoli/mondo/2018/12/22/gilet-gialli-manifestazione-a-sorpresa-a-montmartre-blocchi-in-autostrada-un-morto-c402785b-1b4e-4062-9e66-05efff08d595/ )




Probabilmente,  difendono privilegi welfaristi, acquisiti negli anni, che ne  gonfiano il  potere d' acquisto a danno della produttività e della spesa pubblica.  In qualche misura, si tratta di una protesta preventiva, che ha i tratti della  reazione  aristocratica, che precedette la Rivoluzione Francese: nobili e chiesa, rabbiosamente,  non volevano pagare le tasse. Il Re, fece un passo indietro, e finì come tutti sappiamo. Quindi, la protesta dei gilet gialli, seppure in fase calante,  non va presa sottogamba, proprio come ogni forma di autodistruttivo egoismo sociale.      
Siamo dinanzi a un esercito di individualisti assistiti, quasi un caso da manuale. Che rivendica i propri privilegi, come quei nobili e vescovi rivendicavano i loro.  Una truppa di scontenti e viziati, affamati di sgravi fiscali  e  servizi sociali a costo zero, prezzi politici, anche della benzina,  che vanno a gonfiare il potere d'acquisto, ma poco o punto  disposti a cedere in cambio un solo centesimo delle loro entrate.  Altro che élite egoiste… Sono i gilet gialli i veri egoisti.  Che trovano  ascolto, ripetiamo,  proprio grazie alle  "sorpassate" istituzioni liberali che detestano e alla tolleranza e pazienza delle “odiate”  élite che  avversano.
La Francia ha conosciuto pagine di storia  ben più gravi. Come nel caso della Comune di Parigi.  Dove proprio per l’assenza di una cultura liberal-democratica compiuta, si verificarono fucilazioni di massa: caddero vittime della repressione  diciassettemila persone.  Altro che i proiettili di gomma, tra l’altro non letali, e qualche migliaio di arresti.  Per inciso, allora, i deportati e gli esiliati furono quindicimila (3).

I corpi di alcuni fucilati della Comune di Parigi, 1871 (Fonte: http://www.nelvento.net/1871/pasmorte.php )

Ovviamente,  da parte populista, come accade in Italia, il fenomeno dei gilet gialli  viene ingigantito e addirittura incoraggiato.  Si descrive una Francia sull’orlo della rivoluzione.  Cosa che non è. Anche perché, tanto per dirne una (confermata dalle statistiche e previsioni di settore),  ieri,  Roma,  zona San Pietro,  era piena di turisti francesi: scuole,  famiglie, fidanzati di tutte le età, pensionati e bambini, insomma,   gente comune,  in fila davanti ai Musei Vaticani. Se i francesi  fossero sull’orlo della rivoluzione, attaccherebbero  in massa  l’ Eliseo,  non  la Cappella Sistina (4). 
Eppure per i  populisti italiani -  a cominciare dai Social e per finire con i  Tg pubblici, in particolare Rai 1 e Rai 2 -   la Francia sarebbe  tutta sulle barricate. Il che spiega, le polemiche, sollevate dall’anticonformista decisione di Fazio, rispetto alla linea populista della Tv di Stato italiana,  di invitare Macron.
Questa sera, ripetiamo,  sarà interessante ascoltarlo. Va detto che il giovane Presidente  francese, finora ha saggiamente alternato verso i gilet  gialli  bastone e carota, in un quadro, ripetiamo, di totale rispetto verso la libertà di manifestazione, perseguendo  ovviamente  i manifestanti violenti.  
Misure, tutto sommato, lievi ma necessarie,   che però sono state   criticate, per uno di quei cortocircuiti libertari,  tipici  di certo autolesionismo iperdemocratico alla fiat iustizia et pereat mundus.  Pura, e autodistruttiva, etica dei principi. Ma questa è un’altra storia.
Buon a Macron a tutti!

Carlo Gambescia         



(3) William Serman, La Commune de Paris, Fayard, Paris 1986, p. 538.