mercoledì 5 ottobre 2011

Wikipedia  
I nipotini di Goebbels
 di Carlo Gambescia



Purtroppo,  stiamo scivolando verso un mondo,  dove la differenza  tra verità e falsità  rischia veramente di non esistere più. E  di sparire in nome di uno pseudo-diritto all’informazione,  sempre più  somigliante al  diritto divino medievale.  A causa del quale  salivano però  sul  trono anche i  re fannulloni,  solo  perché  unti dal Signore.   
Leggere per credere.  Ecco un passo, molto significativo, del  comunicato di  Wikipedia  Italia,   apparso ieri  sull’omonimo sito al posto delle solite pagine  enciclopediche. (http://it.wikipedia.org/wiki/Wikipedia:Comunicato_4_ottobre_2011 ).  E con una finalità precisa:  contestare  l’obbligo  al   diritto di rettifica,  giustamente esteso anche a siti informatici e blog dal  Disegno di Legge sulle Intercettazioni:

« Negli ultimi 10 anni, Wikipedia è entrata a far parte delle abitudini di milioni di utenti della Rete in cerca di un sapere neutrale, gratuito e soprattutto libero. Una nuova e immensa enciclopedia multilingue e gratuita. Oggi, purtroppo, i pilastri di questo progetto — neutralità, libertà e verificabilità dei suoi contenuti — rischiano di essere fortemente compromessi dal comma 29 del cosiddetto DDL intercettazioni. Tale proposta di riforma legislativa, che il Parlamento italiano sta discutendo in questi giorni, prevede, tra le altre cose, anche l'obbligo per tutti i siti web di pubblicare, entro 48 ore dalla richiesta e senza alcun commento, una rettifica su qualsiasi contenuto che il richiedente giudichi lesivo della propria immagine. Purtroppo, la valutazione della “lesività” di detti contenuti non viene rimessa a un Giudice terzo e imparziale, ma unicamente all'opinione del soggetto che si presume danneggiato. Quindi, in base al comma 29, chiunque si sentirà offeso da un contenuto presente su un blog, su una testata giornalistica on-line e, molto probabilmente, anche qui su Wikipedia, potrà arrogarsi il diritto — indipendentemente dalla veridicità delle informazioni ritenute offensive — di chiedere l'introduzione di una “rettifica”, volta a contraddire e smentire detti contenuti, anche a dispetto delle fonti presenti».

Come per  l’imperscrutabile diritto divino cui abbiamo accennato, anche  il comunicato,  è firmato,  da una entità  impenetrabile: «Gli utenti di Wikipedia».  Qual è il succo?  Io posso scrivere quel che voglio, mettendo tra parentesi, proprio in senso letterale,  l’assenza di fonti verificabili (come in non poche voci di  Wikipedia),  tu, il «soggetto che si presume danneggiato»   devi subire, salvo rivolgerti a un giudice, sperando che faccia giustizia.  Nel frattempo  -  molto tempo,  vista la durata media dei processi in Italia  -  tutti  potranno  leggere, rileggere, ripetere e diffondere quel che è stato scritto di non veritiero sul tuo conto.    
Un certo signor Goebbels, morto suicida a Berlino nel 1945, sosteneva nei  suoi  Diari che nelle propaganda, grazie alla ripetizione, tutto diventa possibile…    
Ognuno, evidentemente, ha i maestri che si merita.   
 

                                                             Carlo Gambescia       

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