mercoledì 12 ottobre 2011

Il  Nobel Economia 2011 è andato a Thomas Sargent e Christopher Sims
 Aria fritta


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Mai come quest’anno il premio Nobel per l’Economia indica quanto la riflessione economica sia ormai lontana dalla realtà… E non solo per l’incapacità, ampiamente dimostrata, di rispondere in modo sensato alla crisi, bensì perché i due vincitori, gli statunitensi, Thomas Sargent e Christopher Sims vivono veramente in uno spazio stratosferico, tutto loro, composto di equazioni e calcoli quantitativi che non addentano alcuna realtà. Gli studi dei due economisti, in particolare quelli sugli impatti dei cambi di policy su produzione, inflazione e occupazione, sono tutt’al più compitini ben fatti…. Perciò è verissimo, come recita la motivazione della Royal Swedish Academy of Science che il loro lavoro ha «posto le basi della moderna analisi macroeconomica». Il che però, ecco il punto, non è certamente un merito…
Il lettore non dia perciò retta alle dichiarazioni di altri inciucio-economisti, apparse sui giornali, dove si afferma che i due Nobel verificano le ipotesi, eccetera, eccetera. Sì, è vero, Sargent e Sims verificano, ma solo sulla lavagna… Si tratta, insomma, di verifiche su collezioni macroeconomiche di numeri, che rinviano ad altre cifre, basare su altre stime, e così via… È il trionfo della convenzione, anzi del convenuto, come accordo tra economisti sul valore convenzionale di alcune variabili (ad esempio pil ) oppure sulla composizione del livello medio dei prezzi (dei titoli di Borsa, per farne un altro…). Sui quali, altra convenzione, si eserciterebbero, considerati i margini di incertezza (sempre però secondo il famigerato mezzo pollo a testa della statistica…) le scelte razionali degli uomini. Insomma, peggio di “Cosa Nostra”.
E non lo diciamo noi che abbiamo il dente avvelenato, ma ingenuamente lo riconoscono gli stessi inciucio-economisti, credendo di magnificare i due vincitori… Come, ad esempio, Giacomo Vaciago: «Sono due tra gli economisti più famosi al mondo: Sims è più quantitativo, più econometrico, è il padre-padrone delle stime economiche con i modelli Var di autoregressione vettoriale e cioè delle stime economiche effettuate con grandi computer, con cui si verificano la bontà delle teorie. In altre parole Sims è uno che non esprime opinioni, ma riporta stime. Dei due però è Sargent il più famoso. È lui che ha fondato la scuola delle aspettative razionali».
A Roma, per buttarla sul dialettale, a Vaciago si risponderebbe così: “Ma de che stamo a parlà!”… Di stime su altre stime: fumo su fumo. Di nulla praticamente… E, in particolare, l’econometria, soprattutto nella versione Sims, come nota Alessandro Roncaglia nel suo ottimo trattato storico (La ricchezza delle idee), si allontana progressivamente sia dalla realtà, sia dalla teoria economica (quella, anche agli antipodi ma sana, di Hayek e Keynes ad esempio). E per una ragione molto semplice: perché il Premio Nobel propone una «econometria ateoretica», basata su modelli e ipotesi di tipo matematico, sempre più perfezionati. Ma… dal punto vista matematico e non di una realtà, storicamente e sociologicamente segnata da conflitti, passioni, ideologie e istituzioni. Tutti aspetti, molto genuini, di cui la teoria economica, quella vera, a partire da Adam Smith e Karl Marx, invece ha sempre tenuto conto.
Ciò significa che se Smith e Marx oggi rinascessero, non vincerebbero il Premio Nobel Economia. Così va il mondo. Purtroppo.

Carlo Gambescia

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