sabato 14 marzo 2020

Canta che ti passa…
Una Piazza Venezia Canora




Il Parlamento è praticamente chiuso, la democrazia rappresentativa sospesa. E gli italiani che fanno? Cantano. A breve non si potrà  uscire di casa senza la  carta di polizia.  E gli italiani che fanno? Cantano. Fuori di casa, quei pochi che  si incontrano, si guardano in cagnesco, socialità zero, però gli italiani cantano. Tutti insieme, secondo la retorica sovranista  del nascente Virusregime, ma separati in casa.Non sappiamo quanti ieri sera  fossero alla finestra e al balcone.Ma il  giornalismo Virusembedded   oggi pompa la notizia, come un atto di consenso  al Virusregime populista.
Il canto  -  insieme alla poesia -  è forse una delle  espressioni più nobili  e belle  della creatività umana.  Non lo è però  quando è contro qualcuno o qualcosa, quando viene usato come un’arma. Anche contro un virus.
Il canto del soldato, prima di andare a morire,  è sempre disperato e serve per darsi coraggio. E ieri sera gli italiani hanno cercato di darsi coraggio, in ordine sparso, come sanno fare bene da secoli, contro un nemico che prima di essere nell’aria, è dentro  gli italiani stessi. E si chiama, per farla breve,   “Si salvi chi può!”. 
Alcuni oggi hanno scritto  che questa volta al balcone si sono affacciati gli italiani.  E cosa  è cambiato?  Stessa retorica, stessi stracci,  non ci sono i teschi ma  le bandiere arcobaleno. Chiare scelte di parte politica. E il tricolore, come durante il fascismo,  è speso in favore di un Governo autoritario.   Detto altrimenti:  chiunque  rifiuti di affacciarsi può essere retrocesso a nemico del popolo.  "Può essere", per ora...
Una gigantesca Piazza Venezia al contrario. Ma sempre Piazza Venezia.  A quando un Piazzale Loreto al contrario?   Non osiamo immaginarlo... 
     

Carlo Gambescia