sabato 10 agosto 2019

Un poco di chiarezza sulla crisi
Salvini asso piglia tutto?




Pare  sia proprio crisi di governo. I piani di analisi per capire quello che potrebbe accadere  sono due: prescrittivo e descrittivo.
Sul piano prescrittivo  - di ciò che dovrebbe essere  -  si  tratta di una crisi al buio che  può produrre solo instabilità, l’esatto contrario di ciò che serve all’Italia. Quindi si doveva evitare.


Si dirà, che un governo che litiga un giorno sì uno no è comunque fonte di instabilità. Sì però è sempre meglio, dal punto di vista dei mercati, un governo litigioso a nessun  governo.  A dire il vero c’è una tesi, che chi scrive in parte condivide. Quale?  Quella  del minore governo possibile,  un atteggiamento che guarda con occhio benevolo ai vuoti politici. Purtroppo  l’Italia non è  l’Inghilterra Vittoriana:  non ha un Impero né un’economia in espansione.  Insomma,  un'economia capace di  marciare da sola.
Sul piano descrittivo  -  di ciò che è -  la responsabilità della crisi è tutta di Salvini, che ha  scelto abilmente una discriminante come quella Tav, che può  unire astutamente  la  parte modernista  dell’Italia, per poter così  prendere le distanze ufficialmente  dalle politiche  nemiche della modernità del movimento pentastellato,  e bersi pure i voti dei moderati finora renitenti. Un vero asso piglia tutto.
Salvini confida in una straordinaria vittoria elettorale, che i sondaggi già gli attribuiscono  (addirittura, senza ricorrere a nessuna alleanza né prima né dopo).  Per poter finalmente  agguantare e  gestire il timone di comando in splendida solitudine. L’unico modo per fermarlo, potrebbe essere o un governo tecnico, però impopolare, o un governo Pd-M5S, tuttavia  non ben visto  da renziani e dibattistiani ( e probabilmente da Casaleggio e Grillo). Pertanto non  vorremmo essere nei panni di Mattarella.
Salvini puntando su crisi e voto anticipato prova, contrariamente a quel che declama ogni giorno,  di fregarsene dell’Italia. Altro che politico responsabile, come  autodefinitosi  nel comizio di Sabaudia del 7 agosto... 
Salvini  pensa solo al potere e come gestirlo, ripetiamo,  in perfetta solitudine. Anche perché il suo controllo sulla Lega è ferreo. Dal  punto di vista di una scienza politica descrittiva,  siamo al cospetto del  Nuovo Principe, finora impeccabile nelle sue mosse.  Mentre dal  punto di vista prescrittivo  siamo davanti a un perfetto distruttore dell’ordine economico e politico liberal-democratico.  Su quest'ultimo punto  si rischia - lo ammettiamo -   di  scivolare su un terzo tipo di piano (prescrittivo-soggettivo). Per dirla con l’amico Carlo Pompei:  quello di  cosa auspicherebbe chi scrive.  Questione già  affrontata ieri (*).     

Gli  elettori  salviniani, al momento sembrano essere entusiasti delle mosse del "Capitano".  
Sotto questo aspetto i sondaggi dei prossimi giorni  - ai quali Salvini presta ascolto più di Berlusconi -  potrebbero influire sulla gestione della crisi:  se gli elettori leghisti mostrassero all’improvviso di non gradire, Salvini potrebbe fare un passo indietro, o avanti in caso contrario. Fermo restando che da buon Giostraio Mancato, quindi da uomo abituato al gioco d’azzardo, Salvini potrebbe anche tentare il tutto per tutto.  E provare a imporre a Mattarella (che non sembra favorevole) il voto anticipato.
Comunque sia, anche quella dei sondaggi  è democrazia… Peccato che i valori difesi e condivisi da Salvini e dai suoi elettori non abbiamo nulla a che vedere con la democrazia…

Carlo Gambescia