giovedì 22 agosto 2019

Destra all’attacco
Prove tecniche di distruzione della liberal-democrazia




La stampa di destra e  i politici di destra continuano a commettere errori su errori con lettori ed elettorato. Si comportano come cattivi maestri.  Dipingendo un possibile governo  M5s-Pd come fuorilegge.  Attaccano lancia in resta.  Non hanno proprio capito nulla.
Dicevamo errori.  Di che genere? Di genere unico: populista. Qualche esempio.

In primo luogo,  lo si delegittima  dipingendolo come  “governo dell’inciucio” e  del “ribaltone”. In realtà,  la crisi  è targata  Salvini: farsi  un esamino di coscienza no? Inoltre,  qualsiasi  governo  che scaturisca dal dettato costituzionale  e in  possesso dei  numeri giusti è legittimo, e questo è  il caso di un possibile governo M5S-Pd.  Perché  giocare sporco con gli avversari, squalificando agli occhi degli elettori le regole della democrazia rappresentativa?
In secondo luogo,  lo si  dipinge  come un governo “sottomesso all’Europa e agli immigrati”. Così  si crea, artatamente,  un problema che non esiste. Perché  si tratta   di questioni  - soprattutto  l’aiuto umanitario -   sulle quali si dovrebbe essere d’accordo tutti, in nome di un superiore principio di solidarietà che unisce e  umanizza tutti.

Inoltre,  l’Europa, dopo due  tragiche guerre  nazionaliste, rappresenta ormai il nostro unico destino di pace.  Perché, anche qui, giocare sporco, diffondendo tra gli elettori idee  fasciste? Graditissime, quando si dice il caso, ai populisti?
In terzo luogo,  viene presentato come il governo delle tasse.   Il che coglie nel segno.  Però anche qui, si gioca di furbizia, perché  Salvini  ha subito dichiarato che la Lega  taglierà le tasse e aumenterà le pensioni. La quadratura del cerchio. Ovviamente, Berlusconi e Meloni hanno subito promesso la stessa cosa.  Perché continuare a illudere la gente, in chiave populista, contraddicendo le più elementari regole  economiche?   
Se queste sono le premesse dell' opposizione al  governo M5s-Pd  l’ Italia è fritta. Perché in questo modo non si fa opposizione,  ma distruzione del sistema liberal-democratico, favorendo una visione allucinata della politica, fondata sul disprezzo per l’avversario, per le regole e  per la realtà. 

Certo, su queste basi,  quando  si andrà a votare, la destra potrebbe anche vincere. Come capitò a Hitler, altro demagogo... Non sarebbe la prima volta. Le liberal-democrazie si reggono su un equilibro delicatissimo,  legato principalmente, ripetiamo,  al rispetto del contendente.  Si pensi a un equilibrista sospeso sul vuoto.  Talvolta basta un nulla. Figurarsi il  presentare agli elettori l'avversario   come un nemico giurato.   
Quindi la destra potrebbe vincere le elezioni. Il punto, dopo sarà, come governare. Sì, come governare?   Tappandosi in casa,  buttando la chiave e chiudendo la bocca  agli oppositori?  
Povera Italia.


Carlo Gambescia