sabato 29 giugno 2019

Abbattuto il Ponte Morandi
Il modello talebano

Che ci sarà  mai  da ridere e gioire?   L' abbattimento è  costoso,  la ricostruzione  si profila altrettanto cara. Purtroppo, la demolizione del Ponte Morandi  a colpi  di  esplosivo  è  una  convincente e triste  metafora  che ci aiuta a capire  le disastrose  condizioni antropologiche, prima ancora che economiche,  in cui oggi versa l’Italia.  
Un Paese  allo sbando, dove, per un verso, l’odio politico, animato da un pessimismo antropologico degno del Vecchio Testamento,   scorre a  fiumi, mentre per l’altro,  si ritiene, sposando l’ Ottimismo Giacobino che,   ripartendo da zero,  si possa edificare l’Italia della Perfezione Morale.
Un pericoloso  mix  di  pessimismo  e utopismo  che rischia di  affossare  l’Italia. Parliamo di un fondamentalismo antropologico  che  come tutte le visioni estreme, irrealizzabili (nel bene come nel male)  non può non tradursi nei  fatti quotidiani  del piccolo cabotaggio né rivoluzionario né conservatore. Una navigazione sottocosta  che però  - attenzione -  non rifugge dal  bel gesto politico, esemplare, un tanto al chilo. Purtroppo,  la prima vittima dell'estremismo antropologico  populista è il realismo politico. 

Sapete  come rispondono i cretini  che ridono dell’abbattimento del Ponte Morandi?  Che pagherà Atlantia.  Come se non  ci fosse lo stato di diritto,  i tribunali,  i periti, eccetera, eccetera. E come è giusto che sia, perché ballano i miliardi.  Di conseguenza,  passeranno anni e anni per arrivare a sentenza.   Ammesso e non concesso   che  alla fine   vengano  accertate le responsabilità di Atlantia. Intanto però la società privata  può essere  additata  al popolo come la principale  colpevole. Omettendo,  tuttavia, due particolari: uno che lo stato avrebbe dovuto controllare; due,  che, per ora, in attesa di sentenza,  pagherà, il contribuente italiano. Ridete, ridete cretini, che la mamma ha fatto gli gnocchi... 
Un'ultima cosa. Non si capisce come sia stato possibile nell’Italia  della grancassa culturale del riciclo (in chiave anticapitalista, of course)  non  aver  tentato  di riciclare, dal punto di vista costruttivo, il Ponte Morandi, tra l’altro  un capolavoro di ingegneristica ammirato nel mondo…  Un simbolo della modernità. 
No, serviva una lezione, costi quel che costi. E qui torniamo al valore metaforico  delle cariche esplosive, presentate come  necessarie  all’anno zero della nuova politica italiana. Perché  il passato va cancellato.
In fondo, se ci si pensa bene,  è il modello talebano.  


Carlo Gambescia                            


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