A proposito di santità…
La santità è un
oggetto misterioso… In sé indefinibile.
Tuttavia, dal punto di vista della ricaduta sociale, la si può intendere in due modi.
La santità come
improvvisa irruzione del divino nella
storia, che sceglie un uomo e lo
trasfigura spiritualmente. Il che rinvia a una visione religiosa della realtà, nel senso che il
reale viene a dipendere dall’ideale. È
il miracolo che fa il santo… Di qui, il ruolo determinante di Dio.
La santità come
portato della bontà umana, elevata all’ ennesima potenza. Quindi non c’è
nessuna trasfigurazione spirituale. Anzi
siamo davanti a un’ elevazione dell’uomo in quanto uomo. In questo senso è l’ideale
che dipende dal reale. Il santo non ha
bisogno di fare miracoli, e in fondo neppure di Dio, bensì solo di manifestare
la propria umana bontà.
Naturalmente, spesso le due concezioni si trovano mescolate
insieme, magari con l’ accento ideologicamente spostato ora verso la figura di Dio, ora dell’Uomo.
Pertanto, come oggi si legge, per
alcuni osservatori i santi, proclamati ieri, sono solo uomini eccezionali, consacratisi interamente agli uomini. Invece
per altri sono esseri vicini a
Dio e a Lui consacrati. Insomma, tra le
due visioni esiste una bella differenza. Per larga parte degli ottocentomila fedeli giunti a Roma i nuovi santi sono la punta di diamante della fede in Dio. Mentre per gli editorialisti laici e l'opinione pubblica di stampo secolare, Dio, con la santità, non c'entra proprio nulla. Il che però spiega perché Papa Francesco, per non scontentare nessuno, nella sua omelia di canonizzazione, ha
definito Roncalli e Wojtyla, «uomini coraggiosi» che hanno
dato « testimonianza alla Chiesa
e al mondo, della bontà di Dio e della sua misericordia» (*).
Ma spiega anche un’altra cosa, la
grande capacità della Chiesa di andare oltre gli schemi. Detto altrimenti: di mediare tra posizioni differenti per giungere a una sintesi. E questo forse, oltre agli "aiutini" dall’Alto, spiega la longevità della Chiesa cattolica, storico impasto, come ogni altra istituzione, di
credenze e realismo politico.
Carlo Gambescia
De acuerdo totalmente con tu opinión. Y felicidades por "El Regreso" de CGMetapolitics. Abrazo.
RispondiEliminaJM
Grazie carissimo Jeromo!
RispondiEliminaBentornato!
RispondiEliminaVedo che continua a preferire le sintesi tradizionali alle "nuove sintesi". O sbaglio? Un saluto mz
:-)) Che finezze... Grazie!
RispondiEliminaSottile…
RispondiEliminaPiù forti che mai!
Mai come te! Abbraccio.
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