Berlusconi, Alfano
& Co.
La crisi della
destra
La politica si vendica sempre, non ammette
fallimenti. Segue la logica del pendolo. Qualche esempio? Ne
abbiamo uno sotto gli occhi: Renzi sta portando avanti, ovviamente
con accorgimenti di sinistra, tagli e riforme che Berlusconi, da
destra, non ha mai avuto il coraggio di porre in atto,
nonostante le diuturne evocazioni della mitica
rivoluzione liberale, perfino ora dal Bunker di Arcore.
Del resto quali erano le sue truppe? Ex
democristiani di centro e destra, ex neofascisti, ex socialisti craxiani…
Un esercito di ex, molto scombinato, che, pur prendendo
montagne di voti, si è sempre ben guardato dal favorire
la riforma liberale della società italiana. E per
varie ragioni. In particolare una, di fondo, ideologica: per
tradizione, socialisti, democristiani e fascisti (per non parlare
della Lega, forza politica protestataria e populista) non potevano avere
(e non hanno) una visione liberale della politica. Di qui, una
destra all’italiana che di fatto - al di là degli slogan berlusconiani -
ha difeso lo Stato-Provvidenza , le imprese pubbliche e
partecipate, mantenuto elevate le tasse, non riformato la Costituzione
catto-socialista e il regionalismo partitocratico, subíto il
sindacato eccetera, eccetera.
Sicché, ora, le riforme - visto che in politica il vuoto (del fallimento) non esiste - le sta facendo Renzi. Di conseguenza, la destra, scavalcata e profondamente divisa, non sa più che pesci pigliare: Berlusconi gira a vuoto, Alfano insegue con il fiato grosso Renzi, gli ex aennini giocano al Front National. E così via.
Sicché, ora, le riforme - visto che in politica il vuoto (del fallimento) non esiste - le sta facendo Renzi. Di conseguenza, la destra, scavalcata e profondamente divisa, non sa più che pesci pigliare: Berlusconi gira a vuoto, Alfano insegue con il fiato grosso Renzi, gli ex aennini giocano al Front National. E così via.
Ma, come ricorda il
proverbio, colui che è causa del suo male pianga se stesso. Dispiace per
gli elettori, soprattutto quelli potenziali, probabilmente liberali
senza saperlo…
Carlo Gambescia
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