L'amico Carlo Pompei
ha seguito per Metapolitics la diretta della Direzione
Nazionale del PD. Ecco le sue
sintetiche e salaci riflessioni. Buona lettura.
(C.G.)
Squali
e pesciolini
di Carlo Pompei
Abbiamo seguito con
“vivo interesse” (si dice così in politichese, no?) la diretta della Direzione
Nazionale del PD e con altrettanto “vivo e sentito stupore” siamo giunti ad una
conclusione, peraltro anticipata da Rosy Bindi: non ci hanno capito nulla.
Sintetizziamo.
Apertura dei
“lavori”
Bersani: mai con
Berlusconi, ma non pensassero che spariamo, nel senso di sparire, non di
sparare (c****te)
D'Alema: un
inciucietto, perché no?
Renzi: me ne vado
(dico niente, ma lascio scritto)
Bindi: non capisco
dove abbiamo sbagliato (?!?)
Figure minori: una
sequela di interventi noiosi e ansiosi di sottoscrivere i punti programmatici,
non tanto per condivisione degli stessi, ma per far accogliere favorevolmente
le varie istanze locali degli estensori, interrotti da Letta e dalla Bindi, con
colpetti minacciosi sul microfono, quando azzardavano un discostamento da
Bersani.
Bersani: siamo nelle
mani di Napolitano, dica cosa deve fare Grillo (?!?).
Letta: votiamo
Bindi: tutti
d'accordo, meno un astenuto.
Ma su che cosa?
Analizziamo…
Bersani: non è
un politico moderno ed è rigido come il marmo, ha paura di Renzi che lo sta
sorpassando “a destra”.
D’Alema:
Nulla da aggiungere. Vecchio volpone.
Renzi: «E le
(5)“stelle” stanno a guardare» (cfr. Archibald J. Cronin)
Oh, Bindi, da
Berlusconi te lo aspetti che ti fotta, è il suo passatempo preferito; dalla
sinistra, no. Spiegassero l’avallo in tutto e per tutto a politiche suicide,
adozione euro a 1936.27 lire in primis. Importa poco o nulla alla massaia dei
giaguari di Bersani, quando al supermercato con 25 euro ci compra un quarto
(non la metà) di quanto portava via con cinquantamila lire.
Figure minori:
orticelli privati che richiamano alla mente una politica vecchia e sepolta
dallo tsunami tour di Grillo.
Bersani, poi, si
mette nelle mani di Napolitano, ma questi, tra due mesi, se ne andrà a Castel
Gandolfo a trovare l’ex Papa per una briscoletta tra pensionati (di lusso).
Visto che al
Segretario del PD piacciono molto le metafore, ne azzardiamo una: i
partiti sono pesci grossi ai quali piace mangiare quelli piccoli, il MoVimento
5 Stelle (con la V
di vaffa maiuscola), è un’aggregazione di pesci piccoli che sembrano un pesce
grosso. La legge elettorale in vigore è una rete a maglie larghe che disperde i
pesci piccoli (a volte è una salvezza), ma stavolta la forte coesione di questi
ultimi (e la comunicazione di Casaleggio e associati, non dimentichiamolo) ha
consentito loro di rimanervi all’interno.
Ne azzardiamo
un’altra (un po’ di complottismo è sempre divertente): e se Renzi avesse ceduto
i propri voti a Grillo per vendicarsi della sconfitta alle Primarie? Per
rimanere in metafora, nell'acquario del Pd, e
non è un segreto, al giovane “grullo” piace Grillo come
alleato forte e soprattutto non gradisce
l’atmosfera da Comintern...
Carlo Pompei
Carlo Pompei, classe 1966, “Romano de Roma”. Appena
nato, non sapendo ancora né leggere, né scrivere, cominciò improvvisamente a
disegnare. Oggi, si divide tra grafica, impaginazione, scrittura,
illustrazione, informatica, insegnamento ed… ebanisteria “.
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