Cara donna Mestizia,
per un disguido
postale, o chissà, forse per un’omonimia, ho ricevuto una stupefacente
circolare firmata da un ufficio della Commissione Europea. Eccola qui:
“State alla larga
dalle manifestazioni e dalle proteste. In un contesto politicamente sensibile,
anche la minima reazione da parte vostra potrebbe essere mal interpretata dai
manifestanti. Evitate di avvicinarvi alle manifestazioni o di attraversare i
cortei per accedere all’edificio in cui ha luogo la vostra riunione;
eventualmente, annullate l’incontro. Tenetevi informati, ed evitate tutti i
luoghi in cui si tengono abitualmente le manifestazioni, come Syntagma, Omonia
et Klathmonos, la zona di Exarchia o della Scuola Politecnica. Se capitate in
mezzo a una manifestazione, evitate di attirare l’attenzione su di voi, e
riparate nell’esercizio commerciale più vicino. Se una manifestazione vi
impedisce di lasciare i locali in cui si tiene la vostra riunione, non uscite:
aspettate. Non guardate passare il corteo da dietro le finestre o dall’atrio
dell’edificio: la vostra presenza potrebbe provocare una reazione aggressiva
dei manifestanti. Chiudete accuratamente le finestre della stanza in cui vi
trovate, per non subire gli effetti dei gas lacrimogeni qualora la polizia ne
facesse uso. Per uscire, attendete che la manifestazione si disperda o seguite
le istruzioni del personale addetto alla sicurezza. Evitate di recare in modo
visibile i segni distintivi della vostra attività professionale. Diffidate di
documenti, targhette di riconoscimento e altri oggetti riconoscibili che
dimostrino la vostra affiliazione alle istituzioni UE. Per esempio: all’esterno
della sede della Commissione, non indossate sugli abiti il vostro badge della
Commissione Europea. Non leggete i giornali della Commissione Europea nei
locali pubblici. Fate attenzione a quel che dite, qualcuno potrebbe ascoltarvi.
Evitate di discutere questioni professionali (luoghi di riunione, orari, nomi
di alberghi, e in generale ogni tipo di informazione collegato alla vostra
missione) in pubblico, per la strada, nel metrò, o per telefono. Siate sempre
vigili: qualcuno potrebbe udirvi. Evitate di prenotare alberghi o taxi a nome
della Commissione Europea. Non perdete mai di vista i vostri strumenti
professionali sensibili. Se volete andare a bere un bicchiere, a pranzo o a
cena dopo la vostra riunione, non portate mai con voi documenti sensibili in
luoghi altamente frequentati come bar o ristoranti. Inventatevi e tenete sempre
pronta una piccola ‘storia di copertura’ da usare nei rapporti con la
popolazione locale. Il taxista che vi porta in albergo o il salumiere
all’angolo non devono sapere che lavorate per le istituzioni UE. Quando vi
chiedono che lavoro fate, attribuitevi la vostra professione precedente, o
quella del vostro migliore amico.” (*)
Che ne dice Lei?
Sarà uno scherzo? Il brano di un romanzo di spionaggio, o di fantapolitica?
Possibile che siano autentiche istruzioni dell’Unione Europea ai suoi
funzionari di stanza ad Atene? Mi sembra di sognare…
Cittadino Europeo
2013
Caro Cittadino
Europeo 2013,
sogno o realtà?
Nessuno può dirlo: d’altronde, come ci ricorda un grande europeo, “La vida es
sueno”; e un altro aggiunge che “El sueno de la razòn…”
Roberto Buffagni è
un autore teatrale. Il suo ultimo lavoro, attualmente in tournée, è Sorelle d’Italia – Avanspettacolo
fondamentalista, musiche di
Alessandro Nidi, regia di Cristina Pezzoli, con Veronica Pivetti e Isa Danieli.
Come si vede anche dal titolo di questo spettacolo, ha un po’ la fissa del
Risorgimento, dell’Italia… insomma, dell’oggettistica vintage...
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