La rivista della
settimana: "éléments", janvier-mars 2013, n. 146, pp. 64, euro 5,50 -
http://www.revue-elements.com/elements-Pacte-budgetaire--la-fin-de-la-souverainete.html |
Nell’ ultimo
fascicolo di "éléments" (janvier-mars 2013 n. 146 ) si dà il treno
della fine del mondo per passato e perduto. Detto in altri
termini: il mondo liberale e capitalista, come
sottolinea Robert de Herte-Alain de Benoist nell’editoriale di apertura,
sarebbe crollato da un pezzo tra la disattenzione
generale. E nessuno se ne
sarebbe accorto: neppure i nemici stessi della modernità, ormai
preoccupati da un paio di secoli a piangersi addosso. Che fare allora?
Nell’attesa che qualcuno si accorga di passeggiare tra le rovine di quella
che un giorno fu la splendida civiltà liberale non resterebbe che
cercare (e dire) la verità, sempre e ad ogni costo. Eccellente. Ma
qual è la verità? Ecco il punto.
Tra gli articoli più
interessanti segnaliamo: “Le western zapatiste” (Nicolas Ghautier, pp. 32-34),
eccellente reinterpretazione dello spaghetti-western italiano, alla luce del né
destra-né sinistra; “Eric Werner; le début de la fin” (Ludovic Maubreuil, pp.
40-42), ottima recensione dell’ultimo libro all’umor filosofico nero di Éric
Werner, noto ai lettori italiani per L’anteguerra civile (Edizioni Settimo Sigillo -http://www.libreriaeuropa.it/ricerca.asp ); “Salvator Dalì. Le Luis Mariano de
la peinture” (Françoise Bousquet, p. 46), ritratto agrodolce, scritto in
francese tagliente, di quel genio (seriale) della pittura e dell’arte
di promuovere se stesso che fu Dalì.
Come sempre pieni
zeppi di chicche bibliografiche gli spazi dedicati all’informazione culturale
(“Cartouches”, pp. 10-26). Infine, il Dossier di questo fascicolo è
dedicato al “ Pacte budgétaire Européen: la fin de la souveraineté (Alain
de Benoist e Félix Morès, pp. 48). Siamo tout à fait d'accord con de Benoist che l’efficienza del
mercato viene mitizzata. E che nella pratica resta
difficilmente realizzabile. Tuttavia, come diceva Churchill a proposito
della democrazia, probabilmente anche l’economia di mercato rimane la
peggior forma di interazione economica tra gli uomini, eccezion fatta per tutte
le altre forme che si sono sperimentate finora.
Ultima chicca: il
“Cioran a fumetti” (p. 5), rubrica fissa, che si compone di tre tavole, a cura
del bravissimo Patrice Reytier. I testi (quelli della nuvoletta “recitati”
dallo scrittore franco-rumeno) sono tratti da Syllogismes de l’amertume (1952) e De
L’inconvéniente d’être né (1973).
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