Hobbes
Malinconia e politico
Hobbes, con Machiavelli, padre del realismo politico moderno, era di indole
ansiosa. Quel che è interessante è che Hobbes, consapevole dei rischi legati al
violento erompere delle emozioni e passioni individuali e collettive, a
differenza del segretario fiorentino (mosso da un forte sentimento di
italianità), usò la sua ansia lucida come leva per sollevare-edificare una
teoria generale della politica. Infatti, riflettendo, il nesso
protezione-obbedienza posto alla base dell’obbligazione politica hobbesiana,
può essere interpretato come una forma di autodisciplina. Per un verso rivolta
a temperare l’ ansietà del suddito (affamato di protezione), e per l'altro
dello studioso (affamato di certezze metapolitiche). Ma è soprattutto il
pensatore politico che qui interessa. Perché Hobbes grazie alla sua ricerca
consegue la consapevolezza di aver finalmente individuato una costante
metapolitica ( comando-obbedienza), ovunque rilevabile storicamente, e perciò
fonte - ecco il punto fondamentale - di certezza conoscitiva sul terreno della
scienza politica. Tuttavia, l’ essere certi - scientificamente, diremmo oggi -
di una "legge politica”, determina un importante effetto di ricaduta
psicologica che si ripercuoterà sullo stesso Hobbes e sul cammino dell’intera
tradizione del realismo politico moderno. Ci spieghiamo meglio.
L’esistenza - verificabile - di costanti e regolarità metapolitiche,
difficilmente lascia scampo a ottimistici perfettismi di qualsiasi colore
ideologico. Anche perché le ideologie, o forme di legittimazione, una volta
studiate da vicino, non possono non mostrarsi come pure e semplici
razionalizzazioni, usate dalle diverse parti in conflitto per giustificare,
condannare, e poi di nuovo giustificare, condannare, e così via all’infinito.
La malinconia politica è perciò inseparabile da un altro sentimento: quel
"sentire" che tutto si ripete e tutto torna. E che quindi al ciclico
ripetersi delle cose nulla sfugge. E ciò rimane l'unica certezza o forma di
perfezione, in un mondo altrimenti imperfetto e pertanto sorgente di ansia.
Certezza che però finisce per tramutarsi in malinconia. Semplificando, forse
troppo: Hobbes per combattere lucidamente l’ansia fonda la scienza politica
moderna, per poi cadere in una malinconia, condivisa anche da altri studiosi
venuti dopo. In questo senso, cosa di cui lo stesso filosofo inglese si
mostrava seriamente convinto, nel realismo metapolitico, paradossalmente, la
malinconia finiva e finisce per essere l'unica allegrezza.
Carlo Gambescia
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