lunedì 6 febbraio 2012

Del Noce, Croce, 
Monti e il Centrodestra


È bello  scoprire la presenza di Augusto Del Noce ( ne “I maestri del pensiero democratico”, interessante collanina di filosofia politica   proposta dal “Corriere della Sera”, ogni giovedì.  Per quale  ragione? Perché, come ricorda Galli della Loggia, per decenni  si è penalizzato il pensiero delnociano, liquidandolo come  “reazionario”.  E con la complicità  dello stesso mondo culturale cattolico.  Ma veniamo al punto.
Quel che ci ha colpito nella  scelta di testi proposta, che prende il titolo da un importante libro di Del Noce (Il suicidio della rivoluzione) è un passaggio  di grande attualità politica, per un Centrodestra, sempre più diviso e incerto.  Certo, si parla di  cultura politica, che poi dovrà essere convertita in eventuali scelte di governo. Quindi, massimi sistemi.  
A cosa ci riferiamo  in particolare? Alla distinzione tra liberismo e liberalismo, che Del Noce riprende dalla polemica  Einaudi-Croce.
Ma lasciamo la parola al filosofo cattolico. Intanto ecco il suo ragionamento: se il  cristianesimo si distingue  da ogni materialismo sociale, per il suo concetto spirituale di persona anche il liberalismo nella versione crociana, si avvicina a tale impostazione, proprio perché come sostiene Croce, l’idea liberale, in quanto idea etica, rivendica all’uomo un’esistenza indipendente dalla società, di qui, prosegue Del Noce si “esige il suo slegamento dal liberismo ( nel senso che il nesso di liberalismo e liberismo non è necessario, non foss’ altro che perché altrimenti si farebbe  l’idea liberale relativa a un particolare ordinamento economico e si darebbe con ciò ragione al marxismo nel considerarla come sovrastruttura; si vede cioè come la pressione della storia costringa oggi il liberalismo a rompere la sua assimilazione illuministica al liberalismo e a muoversi verso il cristianesimo come affermazione dell’idea di persona” .
Lo scritto,  che risale al 1948, spiega, e bene,  l’ attuale appoggio di  un centrodestra (cattolici inclusi, l’Udc), proprio in nome del liberismo e non del liberalismo,  al tecnocratico e neoilluminista governo Monti. Quindi riducendo, contrariamente  al progetto Croce-Del Noce, il liberalismo a puro e semplice liberismo.
Si dirà, massimi sistemi. Eppure spiegano tante cose…

Carlo Gambescia


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