lunedì 9 novembre 2009


Intervista a Friedrich Nietzsche






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Professore, che fatica raggiungerla fin qui nel Valhalla… Tra l'altro non pensavo di trovarla nel paradiso degli eroi morti in battaglia. Dal momento che lei, professore, durante il servizio militare non è addirittura caduto da cavallo? Insomma... E, se ricordo bene, nel corso della guerra franco-prussiana ha servito la patria solo come infermiere... O no?

Le rammento che a Torino tutti mi scambiavano per un uffiziale prussiano...

Perciò è qui per sbaglio.

Ssssss...

Capisco, ma che stanchezza. Non me ne voglia, salire fin quassù...

Evidentemente, signore, lei non è abituato come me alle lunghe camminate. Per non parlare delle scalate. Italiano della Magna Grecia ?

Roma.

Mi pareva... E non è neppure di nobile famiglia...

Sono un sociologo.

E così anche lei è stato traviato dal cristianesimo. Ah, la sociologia! Lei si occupa di una presunta scienza che si fonda sull’analisi dell’istinto del gregge, ovvero, degli zeri sommati. Dove è virtuoso essere zero. E dunque cristiano. Ah, la décadence!

Veramente, sarei qui in veste di semplice intervistatore

Pour un entretien… Allora proceda pure, signore. Ma in fretta tra dieci minuti inizia la mia lunga passeggiata giornaliera di salute.

Ecco, dal momento che si tratta di un' intervista che uscirà sul mio blog, vorrei chiederle un giudizio sulla Rete…

Blog, Rete? Was sind das für Sachen? Che storie sono qveste?

Vede professore, adesso sulla Terra, non ci si scrive più per lettera, ma si comunica direttamente attraverso un apparecchio che si chiama personal computer. Io scrivo un testo e subito il mio interlocutore, anche il più lontano, può leggerlo su una specie di lavagnetta… E tutti i personal computer messi insieme costituiscono la Rete…

Lavagnetta? Mi faccia capire... Non esistono più libri e giornali?

No, esistono ancora, ma grazie alle Rete tutti possono trasformarsi in scrittori e giornalisti: si apre un blog, che è una specie di diario pubblico che tutti possono leggere e commentare... Insomma, in questo modo si può parlare democraticamente al mondo… Siamo tutti sullo stesso piano.

Tutti sullo stesso piano? Parlare al mondo? Idiotie... Solo un tipo superiore può parlare al mondo. Ma faccia attenzione: il genio è la macchina più sublime che ci sia. E pertanto la più fragile… Non ci sono riuscito io a farmi capire dal mondo, figurarsi un dummkopf: un cretino qualsiasi… E poi quante persone di genio possono nascere in un secolo? Due o tre al massimo. Ad esempio io ero l'unico genio della seconda metà del XIX secolo. E lei signore mi parla di milioni di computer; milioni di possibili persone di genio... Lächerlich... Ridicolo.

Ma professore la Rete è uno strumento democratico… Proprio oggi l'Europa celebra i venti anni trascorsi dalla caduta del Muro di Berlino.

Ma quale Muro. Esiste solo un muro: quello della mediocrità umana. Della stupidità. E poi l'uomo superiore non riconosce uguaglianza. A cominciare da quella vantata dai cristiani. Stupidi che parlano dell'uguaglianza davanti a Dio. Pusillanimi.
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E la democrazia?
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Ah, la democrazia! Una delle cause dell’abdicazione dello spirito tedesco al dominio dell’Europa. Essa, signore, si fonda sull’inganno rappresentato dal fatto che la governabilità degli uomini viene ritenuta da alcuni pensatori idealisti un indice di progresso.

Perché non lo è?

La democrazia serve solo a indebolire la volontà. E a snaturare l’ideale aristocratico, facilitando il subdolo gioco del cristianesimo. Anzi le dirò di più: quella società che rifiuta la guerra come strumento di conqvista è matura per la democrazia. Un forma di governo che prospera sulla mancanza di fede nei grandi uomini. Quelli veri, non come quell'uomo politico che governa da voi: il signor Berluskan, mi pare si chiami. Me ne ha parlato un filosofo italiano, Monsù Colletti... E' giunto qui qualche anno fa. Però lui vive due piani sotto. Sembra sia un ex marxista pentito.
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Silvio Berlusconi si chiama. Faccia attenzione professore, perché può farle causa.
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Mah... La democrazia, in buona sostanza, rifiuta per principio una società sanamente elitaria... Al massimo può favorire l'ascesa del demagogo: un signor Berluskan, ad esempio. Berlusconi, mi scusi.
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Ma...

Non mi contraddica signore, la democrazia è solo frutto di viltà, di stanchezza e di debolezza.

Ma grazie alla democrazia le idee possono circolare…

Ma quali idee, quelle del gregge che studia lei... Al massimo, egregio signore, le concedo che qvesta “Rete” di cui parla può essere il laboratorio di una nuova forma di schiavitù al di sopra della quale, magari in futuro, forse potranno elevarsi alcuni spiriti dominatori e cesarei… Ma quale democrazia… Per ora la sua Rete non può che riflettere un piattume, intellettualmente indecoroso.
.Grassetto
E allora?

Allora niente. Lei signore è venuto fin qui, solo per pormi delle domande stupide su di un tema stupido: la democrazia. Da quel che capisco, voi di laggiù, siete ancora in piena décadence. E per di più vi illudete di guarire grazie alla scienza e alle invenzioni… Poveri illusi.

Beh...

La scienza, la vostra Rete, i vostri computer sono un autoinganno: un mezzo per autostordirsi, tipico dei sofferenti, ossia di coloro che non vogliono confessare a se stessi quel che essi sono. Ora signore mi lasci tranquillo, per piacere…

La riverisco professore.

Io no.


( a cura di Carlo Gambescia)

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