martedì 31 marzo 2009

Gianni Riotta
 Un furbo che cade sempre in piedi



Qualche domenica fa ci eravamo meravigliati di veder partire (?) sul Tg1 delle 13,30, una rubrica di stroncature, “ Libri da non leggere”, all’interno di Benjamin, l'ultraveloce rassegna settimanale, curata da Gianni Riotta. E culminata, appunto, nella demolizione di due libri di Canfora, pubblicati dalla potentissima Laterza. Casa editrice che prima di inviare i libri per recensione richiede due lettere di presentazione. Dopo di che se esce una recensione negativa ti confina nel libro nero. E se non è così, poco ci manca.
Bene, dicevamo, un sussulto di orgoglio: Riotta si è svegliato. Dal momento che - e lo sappiamo per esperienza personale (purtroppo) - le rubriche, diciamo così, "stroncatorie", sono sempre sconsigliate dai direttori e caporedattori, perché servono solo a crearsi nemici: "Ma Carlo lascia stare, questo è un amico, quest'altro è potente, quella è l'amica dell'amica..." .
E invece oggi che scopriamo? Che Gianni Riotta è diventato direttore del Sole 24 Ore ( http://www.corriere.it/cronache/09_marzo_30/riotta_direttore_sole_024614b2-1d53-11de-aa2e-00144f02aabc.shtml ). E quindi questo spiega il suo finto sussulto di libertà. Riotta sapeva di dover andare via e ne ha approfittato per regolare qualche conto arretrato con Canfora e Laterza.
Probabilmente più con la Casa Editrice Laterza che con lo storico stalinista, magari - avanziamo un’ ipotesi - perché rifiutatasi qualche anno fa di pubblicargli un saggio.
Questa è gente che purtroppo cade sempre in piedi.


Adesso, Riotta, che di economia capisce meno di Brunetta, dopo aver normalizzato il Tg1, in chiave veltron-obamiana, va al Sole 24 Ore a fare gli interessi, per carità leciti siamo in democrazia, di Confindustria…
E pensare che aveva iniziato al Manifesto … Però ha fatto una bella carriera. In livrea. 

Carlo Gambescia

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