Il Cardinal Ruini
e il federalismo solidale
e il federalismo solidale
La presa di posizione ufficiale di Ruini sul federalismo
"solidale" e sulle carenze delle riforme costituzionali in senso
federalistico appena approvate dal centro destra (il rischio delle 20 sanità
differenti) provocherà sicuramente polemiche. Tuttavia, anche se si tratta di
un intervento (quello di Ruini) chiaramente politico (se si accetta la
posizione liberale sulla distinzione tra i poteri...), è difficile negare alla
Chiesa il diritto di esprimersi: si tratta di un gruppo sociale che rivendica
la sua presenza. Ora, in una società libera ogni gruppo sociale(a prescindere)
ha diritto di esprimersi. Sarà poi il gruppo sociale "governante" a
decidere se recepire o meno critiche e istanze di questo o quel gruppo sociale
"dissenziente" . Può piacere o meno, ma se si comincia a negare a un
gruppo sociale il diritto di esprimersi (anche se si è in totale disaccordo con
esso) si corre il rischio di scivolare sulla strada del "pensiero
unico" ( dal momento che non esiste solo la "verità" del gruppo
sociale al potere...). Spesso nelle nostre "tolleranti" società
"liberali" la distinzione tra politico e religioso serve per
"chiudere" la bocca a chi non è allineato: a chi non condivide i
valori utilitaristi e individualisti dominanti. Oggi potrebbe toccare alla
Chiesa. Domani ad altri gruppi sociali. Ecco un problema su cui riflettere
prima di condannare.
Carlo Gambescia
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