giovedì 2 maggio 2019

Il Primo Maggio dei cretini
Ilaria  Cucchi e i diritti umani a senso unico


Se ieri avessi avuto una bacchetta magica  avrei trasportato le migliaia di cretini in vacanza, i “ggiovani in cerca di lavoro e giustizia”,  del concertone sindacale di Piazza San Giovanni, in qualche  piazza di  Caracas. Dove il comunista Maduro offre a giovani  una musica molto speciale:  quella a suon di randellate   dei  suoi squadristi in motocicletta.
Un passo indietro. Sono d’accordo con Ilaria Cucchi, ieri molto applaudita dai cretini di cui sopra,  sul fatto  che i “diritti umani non sono mai, e per nessun motivo  sacrificabili”.  Auspico però che quanto prima la signora si spenda anche per i ragazzi venezuelani massacrati dalla polizia comunista e  non pasciuti, viziati e cretini come quelli di San Giovanni.   Perché cretino è colui che non sa quanto è fortunato. E per giunta protesta.   
Ilaria Cucchi  darà voce anche gli "ultimi" tra i venezuelani? I tanti  Stefano Cucchi pestati  da  Maduro?   Difficile dire. Anche perché l’ultima volta si è presentata alle  elezioni con il magistrato del popolo  Ingroia, uno che il dittatore venezuelano lo voterebbe a occhi chiusi.
E delle centinaia  di  cristiani massacrati  in  Sri Lanka?  Ma come?  I diritti umani non sono sacri? Anche qui Ilaria Cucchi poteva dire qualcosina...  E invece silenzio.   
                            
Martedì  sera  -  lo avremo però visto in dieci -  sui Rai 5  è andato in onda un bel film di un regista africano, "Timbuktu", che descrive molto bene  come  il fondamentalismo islamico, una volta  al potere, calpesti  ogni libertà e diritto umano.  Il tema è rilevante.   E anche su questo Ilaria Cucchi  avrebbe potuto dire qualcosa... Certo,  se  i fondamentalisti  indossassero una bella divisa da carabiniere, tutto sarebbe più semplice...
Attenzione, non sono  un destroide, mezzo fascista,  con la bava alla bocca: ho visto e apprezzato  il bellissimo film  dedicato al povero Stefano Cucchi. Un Cristo sulla Croce.  Un esempio di cinema civile. Come ho  condiviso  la battaglia della famiglia per avere giustizia. E last  but not least sono antiproibizionista.
Quel che invece  non capisco e non  apprezzo  è il populismo penale di  Ilaria Cucchi.  Tra l’altro a senso unico e in perfetta  sintonia con il  masochismo grillino e  il cretinismo giovanile della vita in vacanza.          
Ieri Ilaria Cucchi, pontificava, e in piazza, come si comportavano  i cretini?  Intonavano cori contro la polizia.   Che dire?   Si meritano Salvini.  E pure Ambra. Perché pari sono.    

 Carlo Gambescia