Arma dei Carabinieri (*)
Nucleo di Polizia Giudiziaria di [omissis]
VERBALE DI INTERCETTAZIONE DI CONVERSAZIONI O COMUNICAZIONI
(ex artt. 266,267 e 268
C .P.P.)
L'anno 2016, lunedì 6 giugno, in [omissis]
presso la sala ascolto sita al 6o piano
della locale Procura della Repubblica, viene redatto il presente atto.
VERBALIZZANTE
M.O Osvaldo
Spengler
FATTO
Nel corso
dell'attività tecnica di monitoraggio svolta nell'ambito della procedura
riservata n. 765/2, autorizzazione COPASIR 8932/3a [Operazione NATO “ASCOLTO FRATERNO” N.d.V.] è stato effettuata in data 05/06/2016, ore 11.37,
l’intercettazione di una conversazione telefonica intercorsa tra le utenze di
Stato 333***, in dotazione a S.E. FINZI MATTIA, Presidente del Consiglio dei
Ministri, e 347***, in dotazione a
SENSINI FABIO, consulente per la comunicazione della Presidenza del Consiglio. Si riporta di seguito la trascrizione
integrale della conversazione summenzionata:
[omissis]
S.E.
FINZI MATTIA: “Secondo te come va?”
SENSINI
FABIO: “Gli ultimi sondaggi…”
S.E.
FINZI MATTIA: “No, no, niente sondaggi. Secondo te.”
SENSINI
FABIO: [pausa] “Secondo me comunque
vada abbiamo vinto.”
S.E.
FINZI MATTIA: “Scusa?”
SENSINI
FABIO: “Perché non possiamo perdere, Mattia. E’ impossibile.”
S.E.
FINZI MATTIA: “Mi piace, ma spiega un po’.”
SENSINI
FABIO: “C’è l’astensione record? Ottimo, meno gente vota meno gente ci serve
per la maggioranza alle politiche. Col premio di maggioranza, andiamo al
governo con meno del 20% degli aventi diritto, praticamente li possiamo
conoscere tutti di persona, sai che customer
care?”
S.E.
FINZI MATTIA: “E uno.”
SENSINI
FABIO: “Perdiamo Roma? Perfetto. Chiunque vince affonda nella palude romana, lo
attacchiamo e facciamo il partito di lotta e di governo.”
S.E.
FINZI MATTIA: “E due.”
SENSINI
FABIO: “Perdiamo Milano? Buona occasione per fare fuori i dissidenti,
l’ultrasinistra, tutta la pattumaglia che intralcia e basta. Con il neosindaco
comunque ci si mette d’accordo.”
S.E.
FINZI MATTIA: “E tre.”
SENSINI
FABIO: “Perdiamo Torino? Tanto la
Fiat non c’è più.”
S.E.
FINZI MATTIA: “E quattro.”
SENSINI
FABIO: “Ma quel che più conta, chiunque vinca non riuscirà mai a costruire
un’opposizione credibile per le politiche. Al governo ci siamo e ci restiamo…”
S.E.
FINZI MATTIA: “…per abbandono dell’avversario.”
SENSINI
FABIO: “Poi, intendiamoci: secondo me vinciamo noi.”
S.E.
FINZI MATTIA. “Dici?”
SENSINI
FABIO: “Massì.”
S.E.
FINZI MATTIA: “Con quello che abbiamo combinato? Le tasse che salgono, i posti
di lavoro che calano, le aziende che chiudono, gli immigrati, le batoste in
Europa, i nostri indagati, le banche fallite?”
SENSINI
FABIO: “Massì, massì. Quando le cose vanno veramente male, di cosa ha bisogno
la gente?”
S.E.
FINZI MATTIA: “Di qualcuno che risolve.”
SENSINI
FABIO: “Quello è il piano A. Ma se non c’è nessuno che risolve, qual è il piano
B?”
S.E.
FINZI MATTIA: [pausa] “Non lo so.”
SENSINI
FABIO. “Distrazione, Mattia. Quando le cose vanno veramente male e nessuno le può
risolvere, la gente ha bisogno di distrazione. E chi è che racconta la storia
migliore, oggi come oggi?”
S.E.
FINZI MATTIA: “Noi, non c’è dubbio.”
SENSINI
FABIO: “Esatto. Ti rendi conto? Abbiamo detto che i posti di lavoro sono
aumentati, e sono aumentati anche i disoccupati. Abbiamo detto che c’è la
ripresa. Abbiamo detto che l’Europa si farà carico dell’emergenza immigrati.
Abbiamo detto…guarda, ne abbiamo dette di quelle che mi vergognavo, eppure…”
S.E.
FINZI MATTIA: “…è vero, eppure la gente ci crede. Chissà perché…”
SENSINI
FABIO: “Perché così sta meglio, Mattia. Ti pare poco?”
S.E.
FINZI MATTIA: “Come quando la moglie ti mette le corna e tu in fondo lo sai, ma
se lei ti dice ‘Amo solo te’…”
SENSINI
FABIO: “…ci credi, esatto. Perché sennò ti tocca litigare, soffrire,
divorziare, trovare un’altra moglie…”
S.E.
FINZI MATTIA: “E così si tira avanti, si sta tranquilli...”
SENSINI
FABIO: “Come diceva Berlinguer? Il nostro partito è una forza tranquilla.”
[ridono]
Letto, confermato e sottoscritto
L’UFFICIALE DI
P.G.
M.o Osvaldo Spengler
(*) "Trattasi"
- tanto per non cambiare stile, quello della
Benemerita... - di ricostruzioni che sono frutto della
mia fantasia di autore e commediografo. Qualsiasi riferimento
a fatti o persone reali deve ritenersi puramente casuale.
(Roberto Buffagni)
Chi è il
Maresciallo Osvaldo Spengler? Nato a Guardiagrele (CH) il 29 maggio
1948 da famiglia di antiche origini sassoni (carbonai di Blankenburg am Harz
emigrati nelle foreste abruzzesi per sfuggire agli orrori della Guerra dei
Trent’anni), manifestò sin dall’infanzia intelletto vivace e carattere
riservato, forse un po’ rigido, chiuso, pessimista. Il padre, impiegato
postale, lo avviò agli studi ginnasiali, nella speranza che Osvaldo
conseguisse, primo della sua famiglia, la laurea di dottore in legge. Ma pur
frequentando con profitto il Liceo Classico di Chieti “Asinio Pollione”, al
conseguimento della maturità con il voto di 60/60, Osvaldo si rifiutò
recisamente di proseguire gli studi, e si arruolò invece, con delusione e
sgomento della famiglia, nell’Arma dei Carabinieri. Unica ragione da lui
addotta: “Non mi piace far chiacchiere .” (Com’è noto, il carabiniere è “uso a
obbedir tacendo”). Mise a frutto le sue doti di acuto osservatore dell’uomo in
alcune indagini rimaste celebri (una per tutte: l’arresto dell’inafferrabile
Pino Lenticchi, “il Bel Mitraglia”). Coinvolto nelle indagini su
“Tangentopoli”, perseguì con cocciutaggine una linea d’indagine personalissima
ed eterodossa che lo mise in contrasto con i magistrati inquirenti. Invitato a
chiedere il trasferimento ad altra mansione, sorprese i superiori proponendosi
per la sala ascolto della Procura di ***. Richiesto del perché, rispose
testualmente: “Almeno qui le chiacchiere le fanno gli altri.”
***
Roberto Buffagni è un autore teatrale. Il
suo ultimo lavoro, attualmente in tournée, è Sorelle d’Italia – Avanspettacolo
fondamentalista,
musiche di Alessandro Nidi, regia di Cristina Pezzoli, con Veronica Pivetti e
Isa Danieli. Come si vede anche dal titolo di questo spettacolo, ha un po’ la
fissa del Risorgimento, dell’Italia… insomma, dell’oggettistica vintage...
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