lunedì 18 aprile 2016

Arma dei Carabinieri (*) 
Nucleo di Polizia Giudiziaria di [omissis]
VERBALE DI INTERCETTAZIONE DI CONVERSAZIONI O COMUNICAZIONI
(ex artt. 266,267 e 268 C.P.P.)
L'anno 2016, lunedì 18 aprile, in [omissis] presso la sala ascolto sita al 6o piano
della locale Procura della Repubblica, viene redatto il presente atto.
VERBALIZZANTE
M.O Osvaldo Spengler
FATTO
Nel corso dell'attività tecnica di monitoraggio svolta nell'ambito della procedura riservata n. 642/2, autorizzazione COPASIR 3636/3b [Operazione NATO “SCAMBIAMOCI UN SEGNO DI PACE” N.d.V.] è stata intercettata, in data 17/04/2016, ore 11.23, una conversazione telefonica tra l’utenza di Stato vaticana in uso a  S.S. SANCHO I, e l’utenza n. 338***, in uso a MARCHINI WANNA. Si riporta di seguito la trascrizione integrale della conversazione summenzionata:

[omissis]



MARCHINI WANNA: “Pronto? Pronto, chi è?”
S.S. SANCHO I: “Wanna!”
MARCHINI WANNA: “Maestro, sei tu?!  Il maestro do Nascimiento? Finalmente! Ma dove ti eri caccia…”
S.S. SANCHO I: “Ma no, Wanna! Sono io, Sancho!”
MARCHINI WANNA: “Occazzo, scusa, Ciccio! Ti ho scambiato per …sai, l’accento brasiliano…”
S.S. SANCHO I: “Sono argentino.”
MARCHINI WANNA: “Va be’, non stiamo lì a spaccare il capello in quattro, dai…senti, lo so che sono in arretrato coi diritti per la trasmissione di Padre Pio, ma Stefanella è stata tanto malata, poverina…”
S.S. SANCHO I: “Non è per quello.”
MARCHINI WANNA: “Ah no?”
S.S. SANCHO I: “No. Non bisogna pensare sempre ai soldi, ti pare Wanna?”
MARCHINI WANNA: [pausa, lungo sospiro]: “Eh già.”
S.S. SANCHO I: “Ti chiamo perché ho pensato a te, Wanna, che sei tanto energica, tanto creativa, che sai fare la televisione umile, la televisione per il popolo, la televisione senza puzza al naso…. Sai di Lesbo, no?”
MARCHINI WANNA: “Come, scusa?”
S.S. SANCHO I: “Lesbo. Lesbo, sai…”
MARCHINI WANNA: [pausa. Tra sé, a parte:] “Però, hai capito… che impunito Ciccio… [a S.S. SANCHO] Ti ascolto, Ciccio, non è il mio campo ma a me non mi spaventa niente. Vai.”
S.S. SANCHO I: “Ti vorrei far conoscere alcune persone per fare delle riprese TV…forse un documentario, mi dirai tu…ci sono certe storie di vita, se sapessi…”
MARCHINI WANNA: “Che età?”
S.S. SANCHO I: “Eh, ci sono anche dei bambini…”
MARCHINI WANNA: [lunga pausa] “Senti, Ciccio, ti posso parlare francamente?”
S.S. SANCHO I: “Ma certo.”
MARCHINI WANNA: “Tu lo sai che io certe cose le capisco…i problemi, chi è che non ha i suoi problemi? No? Com’è che dici sempre tu? ‘Chi siamo noi per cosare’? “
S.S. SANCHO I: “Chi siamo noi per giudicare, certo. Solo il Signore giudica, nella sua infinita misericordia.”
MARCHINI WANNA: “Ecco. Anche con quel tuo dipendente, l’Abate di Montecoso… mi sono mai lamentata perché di notte va in giro vestito da Abatessa, col pitone intorno al collo tipo stola? No che non mi sono lamentata, perché io i problemi, le…come dire, le…”
S.S. SANCHO I: “…le fragilità?”  No entiendo la conexión, Wanna...
MARCHINI WANNA: “Bravo! Le fragilità, ecco. Le fragilità le capisco. Una volta l’Oreste, il mio ex marito…ma lasciamo stare. Però vedi, ecco…tu forse non ti rendi conto, perché sei una persona così importante…”
S.S. SANCHO I: “Macché importante, io sono il servo dei servi di Dio, Wanna.”
MARCHINI WANNA: “Sì sì, però…insomma, ti rendi conto di cosa rischio io?”
S.S. SANCHO I: “No entiendo... Qué quieres decir... Che vuoi dire....  Tu hai paura perché sono musulmani?”
MARCHINI WANNA: “Ah perché, sono anche musulmani? Comunque no, non è per quello. E’ perché sono bambini, Ciccio. Bambini!”. “No, guarda, è che proprio non me la sento, Ciccio.”
S.S. SANCHO I: “Mi deludi, Wanna.”
MARCHINI WANNA: “Mi dispiace, Ciccio. Non è al mio livello, capisci? Va bene per voi papaveri che siete alti alti, ma io son nata paperina, che cosa ci vuoi far…”
S.S. SANCHO I: “Ma cosa dici?! Papaveri, papere, e cosa c’entra?…è che tu sei una razzista, Wanna. Da te proprio non me lo aspettavo.”
MARCHINI WANNA: “Razzista? Se adesso si dice così. Senti, Ciccio, ciao, scusa tanto ma proprio non me la sento, non posso…in galera ci sono già stata, abbiamo già dato…stammi bene…sentiamoci, eh?” [chiude la comunicazione]
S.S. SANCHO I: [tra sé, a parte]: “Ecco che cosa manca, oggi. La solidarietà, la solidarietà!”



Letto, confermato e sottoscritto
L’UFFICIALE DI P.G.

M.Osvaldo Spengler

(*) "Trattasi" -   tanto per non cambiare stile,  quello  della  Benemerita...  -   di ricostruzioni che sono  frutto della mia  fantasia di  autore e commediografo.  Qualsiasi riferimento  a fatti o persone  reali  deve ritenersi puramente casuale. (Roberto Buffagni)

Chi è il  Maresciallo Osvaldo Spengler?  Nato a Guardiagrele (CH) il 29 maggio 1948 da famiglia di antiche origini sassoni (carbonai di Blankenburg am Harz emigrati nelle foreste abruzzesi per sfuggire agli orrori della Guerra dei Trent’anni), manifestò sin dall’infanzia intelletto vivace e carattere riservato, forse un po’ rigido, chiuso, pessimista. Il padre, impiegato postale, lo avviò agli studi ginnasiali, nella speranza che Osvaldo conseguisse, primo della sua famiglia, la laurea di dottore in legge. Ma pur frequentando con profitto il Liceo Classico di Chieti “Asinio Pollione”, al conseguimento della maturità con il voto di 60/60, Osvaldo si rifiutò recisamente di proseguire gli studi, e si arruolò invece, con delusione e sgomento della famiglia, nell’Arma dei Carabinieri. Unica ragione da lui addotta: “Non mi piace far chiacchiere .” (Com’è noto, il carabiniere è “uso a obbedir tacendo”). Mise a frutto le sue doti di acuto osservatore dell’uomo in alcune indagini rimaste celebri (una per tutte: l’arresto dell’inafferrabile Pino Lenticchi, “il Bel Mitraglia”). Coinvolto nelle indagini su “Tangentopoli”, perseguì con cocciutaggine una linea d’indagine personalissima ed eterodossa che lo mise in contrasto con i magistrati inquirenti. Invitato a chiedere il trasferimento ad altra mansione, sorprese i superiori proponendosi per la sala ascolto della Procura di ***. Richiesto del perché, rispose testualmente: “Almeno qui le chiacchiere le fanno gli altri.”
***

Roberto Buffagni è un autore teatrale. Il suo ultimo lavoro, attualmente in tournée, è Sorelle d’Italia – Avanspettacolo fondamentalista, musiche di Alessandro Nidi, regia di Cristina Pezzoli, con Veronica Pivetti e Isa Danieli. Come si vede anche dal titolo di questo spettacolo, ha un po’ la fissa del Risorgimento, dell’Italia… insomma, dell’oggettistica vintage...




Nessun commento:

Posta un commento