lunedì 20 aprile 2015

   

Arma dei Carabinieri (*)
Nucleo di Polizia Giudiziaria di [omissis]
VERBALE DI INTERCETTAZIONE DI CONVERSAZIONI O COMUNICAZIONI
(ex artt. 266,267 e 268 C.P.P.)
L'anno 2015, lunedì 6 aprile, in [omissis] presso la sala ascolto sita al 6o piano
della locale Procura della Repubblica, viene redatto il presente atto.
VERBALIZZANTE
M.O Osvaldo Spengler
FATTO
Nel corso dell'attività tecnica di monitoraggio svolta nell'ambito del p.p. n 2367105 R.G.N.R. -R.R.I.T. nr. 34986, [Operazione “FINE PENA MAI”, N.d.V.]è stata intercettata, in data 19/04/2015, ore 16.00, una telefonata intercorsa dall’utenza n. 322***** in uso a BERNASCONI SILVANO all’utenza n. 345**** in uso a DUDU’ [cane barboncino registrato in proprietà di NATALE FRANCESCA, convivente del sunnominato BERNASCONI SILVANO]. Si riporta di seguito la trascrizione integrale della conversazione summenzionata:

[omissis]


BERNASCONI SILVANO: “Mi manchi, sai?”
DUDU’: “Bau.”
BERNASCONI SILVANO: “Fra poco compio ottant’anni, ti rendi conto? Mi sento…non so, non immaginavo che andasse così.
[pausa]
DUDU’: “Bau.”
BERNASCONI SILVANO: “Je suis veuf, je suis seul, et sur moi la nuit tombe.”
DUDU’: « Bau? »
BERNASCONI SILVANO : ” Tutti mi tradiscono, mi abbandonano, mi sparlano alle spalle, neanche si danno più la pena di nascondersi…non mi ama più nessuno, Dudù.”
DUDU’: “Bau!”
BERNASCONI SILVANO: “Scusa: tu sì. Tu sì che sei fedele. Eh, la fedeltà…”
DUDU’: “Bau…”
BERNASCONI SILVANO: “Sì, lo so, ma vedi…ero fedele a modo mio.”
DUDU’: “Bau?”
BERNASCONI SILVANO: “Fedele a me stesso, Dudù. Fedele al mio sogno di gioventù…al Silvano col sorriso malandrino da tombeur, al Silvano che si inventa la vita ogni giorno, al Silvano con lo chic e con lo chèque, circonfuso dalle luci della ribalta, circondato dall’amour delle belle, dall’amour del pubblico che applaude, ‘Silvano, grazie di esistere!’ Aah! Ah, l’amour, Dudù! L’amour! … e adesso?”
DUDU’: “Bau!”
BERNASCONI SILVANO: “Eh, lo so cosa vuoi dire: ‘E tu, Silvano? Lo sai provare tu, l’amour?’ [pausa] No. No, non ci riesco più. E forse…”
DUDU’: “Bau…”
BERNASCONI SILVANO: “…sì, forse è per questo che ho tanto bisogno dell’amour degli altri. Cribbio, sai che sei proprio intelligente?”
DUDU’: “Bau.”
BERNASCONI SILVANO: “Secondo te dove ho sbagliato? Ah, magari sapessi parlare!”
DUDU’: “Certo che so parlare.”
BERNASCONI SILVANO: “Dudù! Sai parlare?!”
DUDU’: “Certo. Sei tu che non me l’hai mai chiesto. Comunque, vuoi sapere dove hai sbagliato?
BERNASCONI SILVANO: “Sì.”
DUDU’: “Ma tu la vuoi sapere la verità? Sei sicuro?”
BERNASCONI SILVANO: “Sì.”
DUDU’: “Hai fifa, Silvano. Niente coraggio, niente amour.”
[pausa]
BERNASCONI SILVANO: [interrompe la comunicazione telefonica. Intercettazione ambientale:]  “Francesca! Francesca! Adesso basta con questi animali per casa!”


Letto, confermato e sottoscritto
L’UFFICIALE DI P.G.
M.o  Osvaldo Spengler

(*) "Trattasi" -   tanto per non cambiare stile,  quello  della  Benemerita...  -   di ricostruzioni che sono  frutto della mia  fantasia di  autore e commediografo.  Qualsiasi riferimento  a fatti o persone  reali  deve ritenersi puramente casuale. (Roberto Buffagni)


Chi è il  Maresciallo Osvaldo Spengler?  Nato a Guardiagrele (CH) il 29 maggio 1948 da famiglia di antiche origini sassoni (carbonai di Blankenburg am Harz emigrati nelle foreste abruzzesi per sfuggire agli orrori della Guerra dei Trent’anni), manifestò sin dall’infanzia intelletto vivace e carattere riservato, forse un po’ rigido, chiuso, pessimista. Il padre, impiegato postale, lo avviò agli studi ginnasiali, nella speranza che Osvaldo conseguisse, primo della sua famiglia, la laurea di dottore in legge. Ma pur frequentando con profitto il Liceo Classico di Chieti “Asinio Pollione”, al conseguimento della maturità con il voto di 60/60, Osvaldo si rifiutò recisamente di proseguire gli studi, e si arruolò invece, con delusione e sgomento della famiglia, nell’Arma dei Carabinieri. Unica ragione da lui addotta: “Non mi piace far chiacchiere .” (Com’è noto, il carabiniere è “uso a obbedir tacendo”). Mise a frutto le sue doti di acuto osservatore dell’uomo in alcune indagini rimaste celebri (una per tutte: l’arresto dell’inafferrabile Pino Lenticchi, “il Bel Mitraglia”). Coinvolto nelle indagini su “Tangentopoli”, perseguì con cocciutaggine una linea d’indagine personalissima ed eterodossa che lo mise in contrasto con i magistrati inquirenti. Invitato a chiedere il trasferimento ad altra mansione, sorprese i superiori proponendosi per la sala ascolto della Procura di ***. Richiesto del perché, rispose testualmente: “Almeno qui le chiacchiere le fanno gli altri.”

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